Free Nelson Mandoomjazz
The Organ Grinder
Non tragga in inganno la struttura elementare e sottilmente disturbante delliniziale Open The Gate, in piena continuità con la formula Black Sabbath meets Albert Ayler dei precedenti lavori The Shape Of Doomjazz To Come/Saxophone Giganticus e Awakening Of A Capital. Con The Organ Grinder il trio scozzese Free Nelson Mandoomjazz compie il passo avanti più significativo della propria breve carriera, lanciando segnali innovativi verso quelle che potrebbero essere le nuove direzioni da approfondire.
Il jazz, innanzitutto, libero dalle pesanti catene doom metal in diversi episodi costruiti sugli intrecci dei fiati - insieme al sax di Rebecca Sneddon, ospiti la tromba di Luc Klein ed il trombone di Patrick Darley e sulla granitica ritmica di Colin Stewart al basso elettrico e Paul Archibald alla batteria : su questo fronte troviamo i fraseggi post bop di You Are Old Father William, la tromba stride di LORA, il groove galoppante di Shapeshifter, e la cover di Calcutta Cutie di Horace Silver, dove compare addirittura un pianoforte, con una graffiante alternanza di temi strutturati e sezioni free. Altrove lorizzonte si volge verso una sorta di post jazz scuro ed ambientale dove fiati, rumori ed umori scuri del basso si mescolano a creare un inquietante soundtrack (la lunga The woods che evolve in una improvvisazione atonale, la finale Om e, su questo fronte, anche le avvolgenti volute del sax e del basso elettrico di Funanbule sul finale aperta ad imprevisti squarci melodici). Infine il ritorno allamata formula metal jazz, brevi cellule tematiche sparate dal sax sulle risonanze delle corde elettriche del basso e sui beats dei tamburi, preludio ad esplosioni di squittii e soliloqui rumoristi della Sneddon, rappresentata qui da Bycicle day, dalla luciferina Inferno pt.1 e dal brano iniziale.
Su questo versante rimangono alcune delle perplessità suscitate dai precedenti lavori, soprattutto dove gli schemi sonori tendono a ripetersi e le composizioni si distinguono con fatica. Se quello era il passato, comunque, il presente ed il futuro paiono, se non luminosi, almeno molto più intriganti per lincapucciato trio di Edimburgo.
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