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R Recensione

8/10

Nobraino

No USA! No UK!

 Se con il primo disco i Nobraino hanno vinto il premio IMAIE 2006 come miglior disco d'esordio, con il nuovo hanno provato a confermare quanto di buono si era intravisto nel precedente. Incominciando a chiamare per la produzione un artista atipico (come loro) e geniale: Giorgio Canali, la chitarra più cattiva dei CSI e PGR (e pure dell'ultima formazione dei CCCP), nonché autore di due dischi solisti incredibilmente passati quasi sotto silenzio.

E i Nobraino atipici lo sono davvero, basti pensare alla loro nascita sui campi da basket in una squadra di periferia (il bassista è un pivot, il chitarrista è un'ala, il cantante è una guardia e il batterista un playmaker) trasformando i magazzini della palestra nella loro sala prove. Anomala anche l'idea di pubblicare come secondo cd un disco live (Nobraino Live al Vidia Club) contenente sette inediti.

Il nuovo lavoro nasce da dieci giorni di lavoro in una casa in collina nel settembre del 2009, con la guida sapiente di Canali, il cui tocco risulta evidente in più brani. Il disco si apre con Grand Hotel, un tango in cui già traspare il lato eclettico della band riccionese, con un approccio quasi da Buscaglione del 2000, na è col secondo, Narcisisti Misti, che si colgono due della caratteristiche principali della band: la grande voce del cantante, e l'ironia sapiente dei testi, in questo caso tutta rivolta alla feste trendy (dove anche il cane ha un nonsochè di artistico), con un ottima tromba che colora di jazz.

Ritmi spezzati alla base del primo quasi hit single, La giacca di Ernesto, passato molto in radio e in tv (grazie all'attenzione di Serena Dandini), e grande rock per Titti di più, un brano sui problemi del lavoro e del salario, analizzati sempre con molta ironia, e risolti dalla protagonista della storia sposando il proprio capo, fregandogli tutti i soldi, portandolo al fallimento, e quindi lasciandolo.

Western Bossa dice già tutto nel titolo, un brano che non sfigurerebbe nel canzoniere di Vinicio Capossela, in cui ancora una volta apprezziamo l'uso della tromba. Il nuovo singolo, Bifolco, è uno slow, una canzone d'amore come se ne sentono poche, lirica, intensa, delicata e originalissima.

Squilli di tromba aprono L'onesta monarchia di Luigi Filippo, un brano veloce, rock, dove spuntano chitarre elettriche, trombe, banjo, e una voce che sale sopra i suoni, per raccontare una storia paradossale su di un re che abdica per onestà.

Se il punk elettrico di Succhiamilcuore evidenzia il tocco di Canali in un brano che potrebbe richiamare il lato più duro degli Afterhoours (forse il brano più anomalo del disco), i Nobraino sono ancora originalissimi su testo e musica con Chi me l'ha fatto fare, ironizzando sul matrimonio (chi me l'ha fatto fare di seppellire un amore) e la vita spesa tra bollette, suocere e pantofole.

In ogni caserma è una ballata rock sui luoghi comuni con un sapiente uso di rime e giochi di parole. Troppo romantica è una dolce ballata rock con un grande testo, come anche il seguente, La signora Guardalmar, un grande rock sulla vista spesa davanti alla tv, e sulla tv dei nostri giorni (la domenica solo calcio, il privato messo in piazza e la lacrima sempre in primo piano).

Il disco si chiude con una ballata dal titolo geniale, Ballata Stocastica, chitarre e tocchi di tromba, su cui si erge la voce arrochita di Lorenzo Kruger, fino all'arrivo di una nota ripetuta, quasi in feedback, che chiude il lavoro.

Tre le cose che spiccano di più dall'ascolto di questo disco: l'originalità della musica dei Nobraino, davvero difficile da definire, tra suoni pop e rock, bossa nova e punk, l'ironia e l'intelligenza dei testi, e Lorenzo Kruger (oltre che voce anche autore di tutti i testi), non solo dotato di una gran bella voce, ma anche di doti interpretative non comuni nella musica italiana.

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Voto degli utenti: 5,7/10 in media su 7 voti.
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Teo 8/10
polao 9/10
target 4/10
LucaP 4/10

C Commenti

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rdegioann452 (ha votato 8 questo disco) alle 9:16 del 4 novembre 2010 ha scritto:

wow

lo compro

REBBY alle 8:57 del 2 dicembre 2010 ha scritto:

Le prime 5 canzoni fanno pensare anche a me che ci troviamo al cospetto di una specie di Buscaglione (o Carosone) dei giorni nostri, con a disposizione un maggior numero di "linguaggi" musicali. Davvero simpatici. Poi arriva la nuova versione di Bifolco, la canzone più "seria" del lotto. classicamente italiana, ma anche originale come dice Giorgio, al tirar delle somme la mia preferita. Quindi la scaletta diventa più rock, in teoria dovrebbe piacermi di più, ma è vero il contrario (non sarà mica la parte dove Canali da un maggior contributo?).