R Recensione

7/10

Sud Sound System

Ultimamente

Gli alfieri del reggae dancehall salentino, quasi al traguardo dei venti anni di carriera, pubblicano in questi giorni il loro ottavo studio album, “Ultimamente”. Come sempre, anche in questo nuovo lavoro il punto di forza dei Sud Sound System resta l’uso intelligente della musica reggae: al contrario della maggioranza delle band italiane, che hanno scelto di usare non solo i ritmi della Jamaica, ma anche gli argomenti tipici delle canzoni di quell’isola, i salentini hanno avuto la splendida intuizione di innestare sul ritmo in levare il dialetto salentino e i temi che affrontano la realtà politica e sociale del nostro meridione e dell’Italia intera.

Questa scelta ha dato forza ai Sud Sound System, rendendoli innovatori e originali, maestri riconosciuti di stile. E i sedici brani del nuovo cd confermano quanto di buono fatto fino ad ora. Ancora una volta accompagnati da una serie di ospiti da brivido (T.O.K., Ms. Triniti, Luciano, VoiceMail) a dimostrazione dell’amore e del rispetto che circonda i salentini nella comunità reggae mondiale.

Sempre molto attenti al sociale, in questo lavoro puntano il loro obiettivo sulla situazione dell'ambiente in “Casa mia”, un grido di dolore nel vedere la propria terra inquinata, violentata, distrutta (“per sempre maledetti, politici e corrotti, che sfruttano la terra mia”), come anche sul disastro dell'economia mondiale degli ultimi anni nella title track, un classico reggae anni '80 con tanto di vocoder, e un accusa diretta ai banchieri (“siamo tutti vittime dei banchieri”), o infine sulla mancanza di lavoro e sulle promesse non mantenute nel lento “Rabbia in città”.

E in questo passare dal locale al globale sta uno dei punti di forza del messaggio dei salentini, che li ha aiutati nel corso degli anni a rompere le barriere locali del dialetto, per arrivare a conquistare tutta l'Italia, grazia anche al potere della musica reggae.

E il potere della musica è un altro dei temi centrali dei Sud Sound System, e torna in “Segnu te riconoscimentu”, un classico reggae style, dove la musica viene descritta come un linguaggio universale, base di ogni cultura, e in particolare il reggae, un suono che tutti capiscono e che tutti unisce. Dove la politica divide, la musica aiuta il dialogo tra i popoli.

Impeccabili stilisticamente e musicalmente, i Sud Sound System fanno ancora una volta centro, passando dal dancehall di “Keep On Moving” all'hardcore di “Nu me fanno paura”, al classico ritmo in levare di “Lu mare una taula”, ai ritmi quasi caraibici di “Lampedusa” (con un featuring del grande Luciano, una delle voci più importanti del reggae jamaicano contemporaneo), al velocissimo scioglilingua di “Ene Cussi”, un divertente giocare con le parole e con l'uso del dialetto.

Una musica tra le più ballabili e allegre accompagnata a testi sempr ein prima linea in difesa della propria terra e contro ogni ingiustizia. Musica per il corpo e per la mente.

 

V Voti

Voto degli utenti: 4,6/10 in media su 5 voti.
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Teo 7/10
george 2/10
target 3/10

C Commenti

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Marco_Biasio alle 15:42 del primo giugno 2010 ha scritto:

Questi signori qui rappresentano quel lato della sinistra in cui sono immerso e con il quale non vorrei avere niente a che fare. Facile girare per centri sociali e dopo incidere sotto Universal, così com'è facilissimo cambiare banderuola politica a seconda delle fortuna del momento (e chi sa cos'è successo qualche anno fa alla festa di AN sa di cosa parlo). Soggetti deprecabili. La loro musica non mi è mai piaciuta, tu Giorgio comunque bravo.

fabfabfab (ha votato 2 questo disco) alle 22:14 del primo giugno 2010 ha scritto:

Io non lo so se siano o meno il male da combattere, anche perchè da quando ho scoperto che Mazinga non esiste ho imparato che tutti quelli che dicono di combattere il male in realtà ci fanno affari. Di certo non li ho mai sopportati musicalmente e mi ha sempre infastidito questo "patriottismo sudista" di serie B. Quando parlo con una persona originaria della Puglia mi dice sempre: "Sono di Bari (o Barletta, Foggia, qualunque città...) ma mi sento Salentino/a", e mi sa che la colpa è di questi qua... Per questo mi permetto un voto che in genere non uso, senza nulla togliere alla bella recensione di Giorgio.

george (ha votato 2 questo disco) alle 19:24 del 4 giugno 2010 ha scritto:

scusate

...a loro basta il sole, a me no!