R Recensione

7/10

Priska

Eppure Ti Vedo Ancora

Ormai conosciamo la casa editrice Nota per essere una delle più colte e raffinate nel panorama italiano, con prodotti sempre di grande qualità per i contenuti musicali e poetici (da Caterina Bueno a Giovanna Marini), e a buon diritto Valter Colle può essere considerato un raro esempio di discografico illuminato, sempre attento a quello che succede nel mondo della musica italiana.

E anche questa volta ha fatto centro, facendoci scoprire un vero gioiello nascosto della nostra canzone d'autore, Priska Benelli, con il suo secondo lavoro, “Eppure ti vedo ancora”. Un disco prevalentemente acustico, intimo e intimista nei testi e nei suoni, basati prevalentemente su strumenti a corda (violino, arpa, chitarre), e ritmiche sostenute da poche percussioni e a volte un basso. E su tutto, la sua voce, una voce matura e carica di emozioni, che colpisce al primo ascolto.

Il disco si apre con un arpeggio di chitarra e subito entra la voce, calda e matura di Priska, accompagnata da violini in sottofondo, e “J'attends”, questo il titolo del brano, ci presenta la prima sorpresa: il testo è in francese, come la maggior parte delle altre composizioni. Priska infatti è nata in Francia (dove ha vissuto fino ai sei anni per poi spostarsi in Friuli), e sostiene che la musicalità e la dolcezza della lingua francese si sposino alla perfezione con la sua musica, e l'ascolto di questo primo brano le dà pienamente ragione.

Segue “Maglis Blu”, su testo di Lino Straulino, autore di altri cinque testi del cd, una collaborazione ottima all'insegna di un amicizia e legame che va oltre all'ambito di lavoro. Un brano veloce accompagnato dalla chitarra elettrica, che introduce a “Bruleront”, un testo (di Straulino) carico di pessimismo, senza vie d'uscita, appoggiato su una musica quasi allegra, il brano più “rock” del disco.

Spiccano i riferimenti biblici in “Il a dit”, (ancora una volta un testo in francese di Straulino musicato da Priska) già usati dal Dylan di “Every Grain of Sand”, per un brano toccante accompagnato ottimamente solo da arpa e percussioni, che in chiusura del disco ritroviamo in versione solo voce e chitarra classica.

Un amore finito è il tema di “Thelema” (anche se quel “Vero Amore” con le maiuscole farebbe pensare a qualcosa di più grande), testo e musica di Priska, che passa dalla chitarra acustica all'elettrica alle tastiere, fino all'ingresso di uno splendido violino, toccante nel finale.

Il primo brano in italiano, “Niente di niente”, arriva a metà del disco: oboe, chitarra classica, basso e percussioni, per una riflessione poetica (una poesia di Alessandro Hellman musicata successivamente da Priska) sullo scorrere del tempo. L'altro brano in italiano del disco, “Domenica”, è un testo autobiografico di Priska: riflessioni domenicali (aspettare che lui ti chiami, perdere troppo tempo dietro alla musica) accompagnato ancora una volta da una strumentazione tanto insolita quanto perfetta (oboe, chitarra e schiocco di dita),

La solitudine, l'amica di tutti i giorni, è il tema di “Chere Mademoiselle”, ancora in francese, così come “La chouette” (testo di Straulino), solo voce e chitarra elettrica, un canto di ricerca della libertà e della verità.

Geniale “L'embrasse”, aperta da poche note di piano, e la voce toccante di Priska che in quattro semplici frasi racconta tutta la passione di un amore. E ancora l'amore troviamo al centro di “Pensée”, altro testo minimale con frasi illuminanti (“seppellirò il mio cuore nella tua segreteria telefonica”), accompagnato da una musica altrettanto discreta (solo voce, chitarra e percussioni).

Questa forse la nota caratterizzante dell'intero lavoro, l'approccio minimale nei testi, con poche e semplici frasi, così come pochi sono gli strumenti utilizzati, ma in maniera davvero intelligente, direi quasi colta, che denotano studi classici (alle spalle un diploma di chitarra in conservatorio) , e la voce di Priska, matura, espressiva, convincente. A volte due frasi dicono più di un libro, e una chitarra acustica e un oboe colpiscono al cuore più di un'intera orchestra.

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