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R Recensione

9/10

Wild Beasts

Smother

Nel 2008 fu “Limbo, Panto” il ‘verbo’ dei Wild Beasts: un palcoscenico cabarettistico dove Sparks, Roxy Music, Peter Gabriel, Talking Heads, The Associates, Smiths ed Elbow, in preda a conflitti di inibizione-disinibizione, si mescolavano in una ideale rappresentazione art pop. Dimostratosi uno degli esordi di lusso degli ultimi anni in terra albionica, il disco si scostava dalla media delle produzioni pop, grazie alla sua energia debordante: il principio di piacere tentava continuamente di prendere il dominio – in forme spesso bizzarre e tremendamente carnali – su quello di realtà, e tutto veniva amplificato da un edonismo fuori controllo, tra una fisica poliritmia del sound e una convergenza di sensibilità art e glam, promossa da un’estetica fatta di torsioni tribali (Chris Talbot, alle pelli), modulazioni vocali depravate e timbriche altamente sceniche, ora in un perenne ed eccitato falsetto (Thorpe Hayden, voce e chitarra), ora in un avvolgente baritono (Tom Fleming, voce e basso). Teatralità libertina da bestie selvagge, intuizioni sonore a go-go, sì, ma poca compattezza d’insieme.

Ed è proprio in questo senso che nel loro secondo full-length, “Two Dancers”, i quattro hanno apportato una mole significativa di correzioni, passando principalmente per un lavoro di sottrazione e limatura, che nel nuovo “Smother” trova un ulteriore raffinamento. Si ripete, così, la personalissima formula magica dei Wild Beasts: un art-pop permeato di attitudine dreamy, dall’estetica glamour smussata di ogni virtuosismo strumentale, scarna ed essenziale. Ponendo il loro sound in una posizione meno enfatica e più minimale, hanno reso umana una certa asetticità elettronica («We’d been listening to a lot of electronic music, and we’ve tried to think about the structures, sounds and restraint of that approach, while still keeping the human grime intact» sosteneva Fleming, in un’intervista a Cavacool.com), mentre la posa studiatissima del suono, da laboratorio, viene scomposta dai testi, zeppi di un’irruenza fisica straripante e di un’incontrollabile spinta sessuale («Sex is eternally fascinating. It’s irresistible. It’s a major driving force for art or… anything», da un’intervista a Flavorwide), da (anti)romanticismo postmoderno. Un gioco di contrasti che trova qui l’armonia definitiva, con un taglio di tutti gli estremi.

La rarefazione di “Smother” nasce dalla necessità da parte della band di rilassarsi dopo la frenesia del tour post-“Two Dancers”. Un ritorno alla loro Kendal, nel distretto dei laghi. E un tuffo nel bianco. Il disco è un’oasi rasserenante, che rovescia completamente la poetica di “Limbo, Panto”: le linee vengono ammorbidite, le eccentricità eliminate, misurata la chitarra, che entra solo per eleganti arpeggi o pennate con l’ovatta. Le percussioni, guidate sempre dai tom, si appoggiano ai brani quasi sfiorandoli, tipo pezzi di legno sull’acqua: ne escono loop levigati, piccole onde tribali che ipnotizzano, anche per una pulizia sonora di un’eleganza sempre più classica (co-produce ancora Richard Formby) e che permette di ‘sentire’ e ‘vedere’ tutto.

Porno, sempre, i Wild Beasts. Ritorna, allora, la dicotomia tra self-control, disciplina e nevrosi sottopelle, piccoli tic, che creano stati di edonismo altamente controllati – quasi riuscissero ad emergere solo a sbuffi: new-wave compressa. Spettacolo i brani più mossi: “Bed of Nails” prende un tiro disco languidissimo (Hercules & Love Affair in deboscia?) che sulle melodie in falsetto di Thorpe lancia verso l’instant-classic assoluto. Il dinamismo amaro di “Reach a Bit Further” tocca vette celestiali sulle ali ampie di arpeggi e ipertoni oscillanti. Si gioca meno, rispetto ai dischi precedenti, sull’alternanza vocale, ma dove lo si fa ci si rende conto che questi hanno in line-up due tra le più peculiari voci pop in circolazione, in grado di completarsi in modo perfetto (“Lion’s Share”).

Tanto che, mentre “Two Dancers” aveva l’eleganza torva della fine del mondo, “Smother” sa di armonia superiore, quasi orientale per misura e tatto. Pacificata. Gli inserti pianistici redimono (“Lion’s Share”, “Invisible”: dove gli ultimi Elbow hanno toppato), quelli elettronici lasciano un’impronta sfiorando soltanto gli equilibri sonori (“Plaything”, “Albatross”: da haiku, e James Blake approva), mentre solo l’amore, violento, lì, fino allo strazio, resiste come polo della brutalità e delle rudezza. Emergono, quasi a sorpresa, sensi di colpa radicati in un intimo disagio («You're my plaything / yeah I'm wondering / how cruel I've been», da “Plaything”; «I was crude / I was nude / I was rude / I was not in the mood» da “Reach a Bit Further”), riversato in una passione che annichilisce («Your lips to my lips / I cease to exist», da “Invisible”; «I was angry and brash as a bull / you were devastatingly beautiful» da “Reach a Bit Further”). Amore, insomma, come devastazione, anche nel piacere («I would lie anywhere with you / any old bed of nails would do»), fino al sadomaso («Be blatant as a bailiff / I want my lips to blister when we kiss»), piuttosto che come gioco dandy. Con un dolore – e pure un livore – prima sconosciuti («I blame you for all of the things I’ve been through», da “Albatross”). Urgenza sublimata, sempre più. Giochi di compensazione tra selvaggio e immacolato che fanno la poesia di questa band.

E sono stati di serena rassegnazione che affiorano, bellissimi, nei pezzi migliori. In “Loop the Loop” gli incantevoli arpeggi acustici e le stilizzazioni del piano sono sorretti da uno sfondo ritmico incalzante – ma da tepore immediato – e gli arabeschi di chitarra (eseguiti da Ben Little) sfiorano la grazia. L’involucro mantra di “Burning”, tutto vibrazioni che sfuggono, sfoggia un assetto minimal ambient in cui il pop si cala senza capire come, ma da dio: stati meditativi da non ritorno, e “Treefingers” può già capitolare. “Deeper”, dal drumming ancestrale (a là Peter Gabriel di “Intruder”) sedato e messo in una casa degli specchi, gioca su contrappunti di piano, modulazioni baritonali, e di nuovo ambient trattato. “End Come Too Soon”, poi, finisce con una specie di condensazione onirica dei vari tratti presenti in “Smother”, in gloria, mettendo assieme i Talk Talk svaporati ed Antony.

Difficile pensare, ai tempi di “Limbo, Panto”, che il capolavoro dei quattro di Kendal sarebbe stato un disco di raccoglimento. Difficile pensare a questa crescita. E se è vero che la fine arriva troppo presto, come cantano, è bello pensare che per i Wild Beasts, pure già così compiuti (e così 'importanti'), questo sia solo l’inizio.

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Voto degli utenti: 7,6/10 in media su 41 voti.

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loson (ha votato 8 questo disco) alle 10:27 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Un 9 del Targhetta è sempre motivo di analisi, ricerca interiore, sconcerto. Ma mai come stavolta l'entusiasmo dei recensori appare giustificato: il disco è davvero bello e importante. Non mi sento di aggiungere altro, anche perchè in sostanza copiaincollerei quanto da me scritto nel thread apposito. Complimenti ancora con Francesco e Mauro per lo splendido lavoro.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 10:28 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Nell'ultima frase, sostituire il "con" con "a" per ovviare alle deficienze dell'utente scribano.

target, autore, alle 10:57 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: ricerca interiore, sconcerto

Ahah, ti voglio bene, Los, anche con quell'avatar! )

loson (ha votato 8 questo disco) alle 15:48 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: RE: anche con quell'avatar! )

Ahahah, ma pensa te... Targ, sono venti post che parliamo di eurodance, tanto che il 90% degli utenti del forum ormai ci considera dei poveracci e da ora in poi si guarderà bene dal rivolgerci la parola... E tu mi fai lo schizzinoso per Britney!? ;D You're the one and only! ))

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 12:06 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Ascoltando le 2 tracce qui postate l'impressione è che abbiano accentuato "l'attitudine dreamy". Bene, bene, non vedo l'ora di ascoltarlo tutto sul mio stereo, manca poco. Inutile dire che mi erano piaciuti i precedenti e che sono ancor più fiducioso dopo questa rece di coppia. A proposito, ma quale dei due ha scritto all'inizio del quarto capoverso: Porno, sempre, i Wild beasts? Ha qualcosa a che fare con la pulizia sonora che permette di "toccare" e "vedere" tutto?

target, autore, alle 12:19 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Eheh, sono stato io a scriverlo Sì, esattamente. E poi, certo, ha a che fare con i testi, che conoscono pochi temi oltre a quello erotico (vd. qui "Plaything": "New squeeze, take off your chemise And I'll do as I please [...] New squeeze, unfold my body I've ramsacked myself, I've flatpacked myself for your ease").

Filippo Maradei alle 13:25 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Come per l'ultimo dei Foxes, anche qui ho bisogno di altro tempo per assimilarlo a dovere. Ma nel mentre, passo lo stesso a fare complimenti sparsi ai recensori, davvero molto bravi.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 13:41 del 9 maggio 2011 ha scritto:

wow, che splendida terza prova! ho provato ad ascoltarmi in successione i due precedenti per poi passare a questo... ebbene, è più che evidente come i nostri abbiano effettuato un'ulteriore levigatura del sound (levigatura che già in Two Dancers sembrava -ripeto, sembrava- arrivata al suo culmine) arrivando a partorire un'ottima prova "calligrafica". la compostezza e compattezza della scrittura, l'assenza di eccessi pur senza rinunciare ad una creatività dirompente e non certo convenzionale fanno di questo album un elegantissimo gioiellino. sarò al quarto-quinto ascolto, ripasserò per il voto ma direi che condivido pienamente il giudizio dei due ottimi recensori!

loson (ha votato 8 questo disco) alle 15:50 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE:

Cas, ma perchè "calligrafica"?

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 16:12 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: RE: Cas, ma perchè "calligrafica"?

perché, senza voler parlare assolutamente di mero esercizio di stile, ci sento un'insistente esercizio di "bella scrittura", di minuzioso lavoro di pulizia e cesellatura. trovo che, più che negli scorsi lavori, sia stata posta più attenzione nel labor limae, ma magari è solo una mia impressione eh...che ne dite?

sfos (ha votato 8 questo disco) alle 15:22 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Bella recensione davvero, molto approfondita sui testi e attenta all'evoluzione che il quartetto da Kental ha compiuto nell'arco dei tre dischi. Quest'ultimo è molto bello, fonde con magistrale equilibrio grazia e sperimentazione. Anch'io ho espresso altre sensazioni nel thread apposito. In ogni caso, indubbiamente tra i migliori dischi dell'anno.

target, autore, alle 16:18 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: E tu mi fai lo schizzinoso per Britney

Ahah, hai ragione! Chiamami "Target, schizzinoso since 1998" ) Cas, anche a me 'calligrafico' come aggettivo non piace tanto. Lo accettiamo solo perché messo tra virgolette (Los soprattutto )!). Intendi, immagino, un gusto estetico, come dire, calibrato, attento alle misure (il giardino zen di cui parlava il Dott Losi nel forum).

loson (ha votato 8 questo disco) alle 16:46 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: RE: Lo accettiamo solo perché messo tra virgolette (Los soprattutto )!)

Ahahahahahaah!!! Oh Jesus, mi fai morire... XD

loson (ha votato 8 questo disco) alle 16:47 del 9 maggio 2011 ha scritto:

RE: RE: RE: Lo accettiamo solo perché messo tra virgolette (Los soprattutto )!)

Anzi, mi fai "morire".

loson (ha votato 8 questo disco) alle 16:49 del 9 maggio 2011 ha scritto:

labor limae

Cas, ti sei salvato con la locuzione latina. D'ora in poi il """"labor limae""" sarà la mia vita. ;D

FeR (ha votato 7 questo disco) alle 18:18 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Alcuni pezzi mi sembrano buttati a caso ("Burning" ci avranno messo cinque minuti a concepirla?), altri affogati da un overdose di valium ("Deeper"), però alcuni funzionano, e anche molto bene ("Plaything" regna, ma anche "Reach a bit further"). La sequenza non riesco a capirla bene, tanto che ascolto il disco zigzagando fra la tracklist in maniera del tutto aleatoria (con qualche skippata laddove le atmosfere si placano e la tensione si allenta troppo). Nel complesso direi così così, ma con sprazzi di gran classe. Poi magari cambio idea, in meglio o in peggio, al momento però mi piazzo a metà strada.

hiperwlt, autore, alle 19:42 del 9 maggio 2011 ha scritto:

grazie a tutti, contento che il disco stia (con più o meno entusiasmi) piacendo !

hiperwlt, autore, alle 19:52 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Porno, sempre, i Wild beasts?

sì sì, è di Francesco! e rende a meraviglia

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 21:48 del 9 maggio 2011 ha scritto:

Caspita che recensione splendida! Mi fa piacere vedere un bel voto per un cd che mi sta letteralmente facendo impazzire: sono tre giorni che non ascolto altro! La recensione è veramente curatissima e svela molte delle ragioni per cui questo sia il mio disco preferito dei WB. L'attitudine quasi orientale (fantastica questa associazione), il lavoro di sottrazione, la perenne atmosfera conturbante, la morbidezza e l'eleganza raggiunte, l'oscillare tra "selvaggio e immacolato", la sublimazione erotica... insomma tutto mi garba troppo! Un cd da amare incondizionatamente!

Bravissimi Francesco e Mauro! Meglio di così veramente non si poteva

PS. Qualcuno sa dirmi qualcosa circa il packaging dell'album? Ci stavo facendo un pensierino...

skyreader (ha votato 7 questo disco) alle 11:55 del 10 maggio 2011 ha scritto:

Veramente un ispirato lavoro e in grado di elaborare in modo creativo la "sublimazione del pop". In molti punti ho percepito una sovrapposizione di pensiero con i Foals. Altro gruppo degno di grande stima. La raffinata recensione è funzionale e in sintonia con la musica contenuta in "Smother". E' il clssico disco su cui ritornare a più riprese, per valutarne la continuità di impatto.

Sor90 (ha votato 9 questo disco) alle 17:06 del 10 maggio 2011 ha scritto:

Target l'aveva profetizzato che il futuro dell'indie inglese era nelle mani di questi qua! Il disco è davvero splendido, le composizioni sono raffinate e arrangiate in maniera originale e la cosa più importante è che nonostante siano così spoglie come dite nella recensione si reggono perfettamente in piedi (a parte Burning, il brano più debole). Applausi alle due voci, intensissime, e che dalla repulsione iniziale dei primi approci con "Two Dancers" sono passate a un rapporto di amore-odio fino all'adorazione. E poi è forse la prima volta che ho il gusto di ascoltare una band crescere, in presa diretta, fino a raggiungere una tale maturità, perchè ormai il suono Wild Beasts è inconfondibile... Mi sa tanto che, per me, quest'anno la gara è già stata vinta!

Sor90 (ha votato 9 questo disco) alle 17:14 del 10 maggio 2011 ha scritto:

Dimenticavo i brani preferiti (chissene direte ):i più movimentati "Bed of Nails" e "Reach a Bit Further" magnifico il cambio di voce e la doppietta "Invisible" (sembrano davvero gli Elbow e anche meglio) e "Albatross" più vellutate ma con hooks notevoli. "End Come To Soon" mi ha ricordato un pò "The Day After the Revolution" che chiude "This is Hardcore" dei Pulp come concezione, sebbene meno statica...

target, autore, alle 11:35 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Rispondendo un po' qua un po' là: sì, i Foals sono accostabili, in effetti, per un certo desiderio di sperimentare il pop con eleganza in terra inglese. Band sottovalutata (l'ultimo disco, soprattutto), anche qua su sdm. I Wild Beasts rimangono comunque di un altro spessore. Grazie a Salvo e Vito per i complimenti! Per Salvo: sono andato ieri nell'unico (!) negozio di dischi della mia città a cercarlo, ma nada. Non ti so aiutare, ma spero di farlo presto

skyreader (ha votato 7 questo disco) alle 14:31 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Bé, sui Foals...

...mi permetto di dissentire: "Total Life Forever" è uno degli album più importanti post-2000 in territorio inglese e francamente trovo un controsenso che abbia meritato solo un 6 in rapporto al 9 di questi Wild Beasts. Sono passati lunghissimi mesi dall'uscita di "Total Life Forever" e quell'album continua a crescere e ad acquisire maggior valore. La grande suggestione offerta da "Smother" non può che confrontarsi ad un apprezzamento maggiormente oggettivo di "Total Life Forever". Mi ci sono voluti mesi prima di capire quanto superiore fosse rispetto all'esordio "Antidotes". Non ha lo stesso sprint, ma alla fine questo si rivela un grande punto di forza.

target, autore, alle 14:41 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Conta che questo e quel disco sono stati recensiti da persone diverse: il confronto tra le due diverse valutazioni non è possibile. E quindi non ci vedo nessun controsenso. Quanto al mio 7 di allora ai Foals, lo confermerei (7 abbondante, ecco). Ci sono cose che non mi convincono, anche se è da un po' che non lo riascolto.

skyreader (ha votato 7 questo disco) alle 15:06 del 11 maggio 2011 ha scritto:

...Eh, lo so. Questo il limite dei voti, qui come ovunque. I recensori cambiano, ma i numeri sono pochi e non possono sostituire il valore espresso dalle parole.

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 22:03 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Fra' io stasera prima di tornare a casa ne ho girati tre, ma niente. In compenso uno dei tre - non il negozio, non sono ancora rincoglionito a questo punto, ma il tizio che ci lavora - mi ha detto che me lo fa arrivare venerdì. Quindi mi sa che ti dico prima io

Stammi bene

synth_charmer alle 9:40 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE:

Salvo, se riesci prendi due filoni di grano duro e una confezione d'acqua? prima di tornare a casa, eh

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 13:24 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE: RE:

Charles, se non mi fossi così simpatico ti odierei

Meriteresti di essere immobilizzato su una sedia per una settimana, ad ascoltare tutta la discografia dei Kings of Convenience, B-sides e rarità compresi...

Ma dimmi, piuttosto, questo Smother l'hai ascoltato?

Ps. Quotone riguardo la voce di Horace Andy: splendida!

skyreader (ha votato 7 questo disco) alle 10:44 del 12 maggio 2011 ha scritto:

Ecco cosa mi ricordava...

...sono giorni che mi ci arrovello, sentendo "Plaything". Poi ieri riascoltando la prima versione del brano dei Massive Attack "Girl I Love You" da Heligoland (quando ancora, dal vivo, si chiamava "16 Seeter"), sento questa palese assonanza, questa tangibile similitudine. Persino la voce, in tutto e per tutto, qui quasi identica a quella di Horace Andy. Andatevi a riascoltare se non "16 Seeter" (mai uscita officialmente), almeno "Girl I Love You". In "16 Seeter" la somiglianza con la ritmica si faceva ancora più stringente... peccato l'abbiano stravolta nella versione definitiva. Certo che il mondo è strano: quasi tutti i critici (me compreso), hanno screditato "Heligoland" e invece ora osannano (me compreso) un lavoro come quello dei Wild Beasts con diversi spunti in comune (non solo "16 seeter"/"Girl I Love You") proproprio con i Massive Attack ed in particolare con "Heligoland". Paradossalmente "Smother" mi ha costretto a rifare i conti con "Heligoland" e oggi mi comunica di più di quanto mi comunicava un anno fa. Per la cronaca: ma quant'é stupenda la voce di Horace Andy??

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 11:59 del 12 maggio 2011 ha scritto:

La voce di Horace Andy è meravigliosa e Girl I love you un gran bel pezzo. Mmmmmh, Heligoland e Total life forever a me son piaciuti da subito (ma io non sono un critico eheh), anche se è vero che con gli ascolti ancora di più. L'attesa per questo cd sta diventando sempre più spasmodica, per fortuna manca poco.

4AS (ha votato 8 questo disco) alle 14:49 del 12 maggio 2011 ha scritto:

Quando ascoltai Limbo Panto la prima impressione fu: "Gruppo che ha grandi idee ma questo cantante è un po' irritante". Oggi, a distanza di neanche 3 anni, su Smother dico: "Thorpe è il valore aggiunto di questo gruppo". E' migliorato molto, la sua voce traccia linee sinuose, avvolgenti, e non esagera mai con quei falsetti urlati che a volte non mi convincevano proprio. Ma il suo cambiamento è indubbiamente legato al rilassamento delle musiche, oggi ancor più intime ed eleganti. Non c'è un pezzo fuori posto (forse l'unica poco incisiva è Burning, sorta di "esperimento" poco riuscito) tutto scorre con piacere e ormai lo stile è ben definito. Nel prossimo sarà dura confermarsi...

Sig.ROSSi alle 22:10 del 16 maggio 2011 ha scritto:

Struggente erotismo

Bel disco, sensuale a dir poco e mai sutcchevole!!

Complimenti per la recensione!

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 22:15 del 19 maggio 2011 ha scritto:

Comprato... Un po' deludente: tutto bianco con su solo i testi.

gull alle 17:45 del primo giugno 2011 ha scritto:

Boh! Sarà la voce in quasi perenne falsetto, sarà la semplicità pop che trasuda da ogni solco, sarà la drum machine, sarà quel che sarà, ma a me non piacciono. Musica piuttosto distante dalle mie preferenze solite.

TexasGin_82 (ha votato 6 questo disco) alle 11:49 del 6 giugno 2011 ha scritto:

tanto entusiasmo, poche emozioni. non fanno per me.

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 16:09 del 22 giugno 2011 ha scritto:

Eh eh... Sorpasso!

synth_charmer alle 17:01 del 22 giugno 2011 ha scritto:

RE:

testa a testa interessante..

tramblogy alle 20:38 del 13 luglio 2011 ha scritto:

Stupendo!

tramblogy alle 13:45 del 20 luglio 2011 ha scritto:

6 stelle

Disco perfetto

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 12:18 del 30 luglio 2011 ha scritto:

Nuovo video dei WB. Brutto: a questo punto potevano mandare il brano con una foto loro dietro. Peccato, con una canzone del genere potevano innescare uno tsunami... Dai baldi giovani, facciamoci venire qualche idea...

PS, A proposito, chi li ha visti live?

Sor90 (ha votato 9 questo disco) alle 13:20 del 30 luglio 2011 ha scritto:

RE:

Già, brutto, con quel cavallo rosa poi... Salvatò mi sa che hai postato quello sbagliato, carina comunque la canzone

P.S. Unica data italiana a Milano al Tunnel, il 30 ottobre, chi ci va?

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 13:26 del 30 luglio 2011 ha scritto:

Ma come Vito, carina la canzone: la canzone è fantastica!!! E quel cavallino rosa è bellissimo e tenerissimo...

Cmq è vero ho sbagliato il link

Eccolo:

Sor90 (ha votato 9 questo disco) alle 13:45 del 30 luglio 2011 ha scritto:

Visto il video, brutto... E poi odio i video dove le band suonano come dei salami immobili. Peccato perchè davvero con questa canzone potevano fare sfraceli (penso che remixata come si deve sarebbe spettacolare per i club).

synth_charmer alle 18:35 del primo agosto 2011 ha scritto:

commento senza apostrofi

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 10:30 del 7 settembre 2011 ha scritto:

Si brava Polly (Mercury prize), ma il mio preferito, al momento, è questo. Band in progressivo miglioramento, dopo un buon esordio ed un ottimo secondo album. Si perfeziona il cantato di Thorpe (dice bene 4AS) e risulta sempre efficace e altrettanto caratterizzante il contributo vocale di Fleming, sia nei duetti che nei solo. Grande album e non è detto che sia finita qui. Aderisco alla rece della coppia che non scoppia eheh, di più azzardo (come non si può dire?): capolavoro.

hiperwlt, autore, alle 11:10 del 7 settembre 2011 ha scritto:

di più azzardo (come non si può dire?): capolavoro.

no: è proprio vietato, non si può dire Reb! eheh! grande, ma...vogliamo il voto!

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 11:18 del 7 settembre 2011 ha scritto:

Preferisco aspettare, prima mi compro il vinile e poi... potrebbe diventare un patrimonio dell'umanità eheh

Alfredo Cota (ha votato 4 questo disco) alle 14:40 del 9 dicembre 2011 ha scritto:

Mi discosto, mio malgrado, dai pareri positivi: l'ho trovato piatto, noioso, in qualche modo "vecchio", non mi ha suscitato alcuna emozione. Le attese tradite aggravano un quadro generale già tutt'altro che roseo. Postmoderni nell'accezione più negativa del termine, ai miei occhi.

varlem alle 20:36 del 13 dicembre 2011 ha scritto:

una faticaccia ascoltarlo fino in fondo:scialbo

ohmylover (ha votato 9 questo disco) alle 0:30 del 2 gennaio 2012 ha scritto:

smother by wild beasts

disco dell'anno

Alfredo Cota (ha votato 4 questo disco) alle 22:00 del 2 gennaio 2012 ha scritto:

@ohmylover

Il fatto che tu l'abbia scritto nel 2012 ti giustifica parzialmente u,u

ohmylover (ha votato 9 questo disco) alle 0:49 del 3 gennaio 2012 ha scritto:

@alfredo

scusa la mia ignoranza ma non conoscevo il sito, appena mi hanno detto che qui sono il secondo disco dell'anno mi sono fiondato!

Filippo Maradei alle 1:33 del 3 gennaio 2012 ha scritto:

RE: @alfredo

Massì dai, meglio tardi che mai: benvenuto a bordo.

tramblogy alle 10:54 del 3 gennaio 2012 ha scritto:

Primo nei 11 mesi precedenti

Poi nell ultima sett Dell anno e' diventato secondo....sembra la storia della maturità scolastica...59/60... Mha!?

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 10:47 del 25 luglio 2012 ha scritto:

Ehi che succede? Ho cliccato quand'ero sul 9,5 (fondamentale, miglior album dell'anno scorso appena passato per il sottoscritto) e salta fuori un 4,5 misero e per giunta non lo posso cambiare arrrghhh! Fate quacosa lassu vi prego eheh

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 10:51 del 25 luglio 2012 ha scritto:

grazieheh

target, autore, alle 11:11 del 25 luglio 2012 ha scritto:

In realtà credo che il sistema abbia preso regolarmente il tuo 9,5. Se alla fine è comparsa la scritta "misero 4,5" era per uno scherzetto del programmatore Insomma, il sistema va un po' rodato, ecco. St(i)a(mo) lavorando per voi. E comunque bravo Rebby che mi alza la media di un disco miseramente (stavolta sì) valutato sul 7,5 dagli esigenti lettori di Sdm!

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 11:56 del 25 luglio 2012 ha scritto:

eheh un proprio un burlone il programmatore... fa finta di dimezzarti i voti che hai dato ghgh

Stefano.io alle 12:05 del 25 luglio 2012 ha scritto:

Hem... Era un pesce di luglio

Adesso non dovrebbe fare più scherzi