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R Recensione

6,5/10

Edgar

Anche se non sembra

Se c’è una via in cui l’indie rock s’incontra con la poesia, è quella che i liguri Edgar stanno cercando, ed il drive elettrico dell’iniziale “Vivo”, in convivenza con i fondali disegnati dagli archi, ed un testo che suona come inno alla resistenza umana, sembra il simbolo ideale delle loro ambizioni espressive.

La band nasce nel 2013 e deriva dalla trasformazione di Edgar Cafè, gruppo nato come laboratorio d’improvvisazione alla fine degli anni '90, e artefice di una carriera che ha visto la vittoria al concorso Arezzo wave in rappresentanza della Liguria e la produzione nel 2008 del primo album, “Alcuni fattori marginali”, arrangiato e prodotto da Piero Milesi.

Anche se non sembra”, composto insieme a Daniela Bianchi e Antonio Melvavi, prodotto dalla OrangeHome records e registrato negli omonimi studi di Leivi (Ge), è una sorta di concept ispirato al tema dell'apparenza, elemento rilevante del contemporaneo sentire collettivo, che ricorre nelle intime ed intense liriche sparse nelle undici tracce del lavoro, abbinate a composizioni musicali in bilico fra rock affilato e dimensione intima ed acustica.

Agli Edgar non mancano certo ambizioni e chiarezza d’intenti, anche se la via intrapresa non sembra delle più agevoli, specie quando la lingua di appartenenza costringe a qualche forzatura per mantenere intatto il messaggio poetico a contatto con la  forma musicale scelta.

Fra gli episodi che risolvono positivamente questa dicotomia, e permettono d’intravvedere l’originalità del progetto, oltre a “Vivo”, le amare riflessioni sul lavoro giovanile nel pop di “Tappettino part time, il ritmato folk rock de “Gli asini”, l’indie di “Luogo comune”, e la inquieta ballad “La penultima pagina”.

In altri casi emerge qualche scompenso nell’abbinamento fra liriche e musica (il refrain di “D'istinti saluti” dedicata all’ipocrisia dei rapporti interpersonali), o qualche tendenza alla derivazione (“Sembra semplice”richiama toni e temi dei Perturbazione), mentre le pagine più acustiche e riflessive “L’astronave”,“La lettera” e l’eterea “Esse barrato”, diventano più facilmente casa ideale per liriche declamate con innegabile carica emotiva.

Coraggioso ed imperfetto, “Anche se non sembra” è comunque un segnale importante di vitalità ed un apprezzabile tentativo di innovazione nella scena rock italiana.

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