V Video

R Recensione

7,5/10

Susanna Parigi

Il saltimbanco e la luna

Ad un anno dalla scomparsa, Enzo Jannacci resta un’anomalia nel panorama musicale italiano. Un artista che è sfuggito ad ogni catalogazione, attraversando i generi musicali (dal jazz degli esordi al rock ‘n roll, all’invenzione di un genere a cavallo tra canzone popolare, canzone d’autore e cabaret) e dello spettacolo (teatro, cinema, televisione, cabaret). Un artista certamente unico, talmente originale che anche la critica ha fatto spesso fatica a riconoscerne le doti. A fronte di un largo successo di pubblico, è sempre stato infatti scarso l’interesse dell’editoria musicale per il cantautore milanese, e solo una casa discografica indipendente come Ala Bianca si è assunta l’onere di ristampare negli ultimi anni parte del suo catalogo discografico. Anche per rimediare a questa mancanza, e per diffondere soprattutto tra i giovani alcune grandi canzoni di Jannacci che rischiavano di rimanere dimenticate, il giornalista Andrea Pedrinelli nel 2011 ha pensato ad uno spettacolo musicale teatrale in cui poter far rivivere le canzoni del medico cantautore, grazie alla splendida voce di Susanna Parigi, raccontandone anche la vita. La registrazione della parte musicale di quello spettacolo, dal titolo Il saltimbanco e la luna, esce oggi in questo cd omonimo, in cui ritroviamo alcune delle più belle composizioni di Jannacci in versione per solo voce e piano, e tre brani della stessa Parigi.     

Un lavoro intenso, profondo e rispettoso, in cui emerge, insieme alla grandezza dell’autore, la bravura di Susanna Parigi sia come musicista, nel saper riprendere queste canzoni arrangiandole per solo pianoforte, sia come interprete, riuscendo a cantarle con un approccio molto vicino per pathos a quello di Jannacci, facendole proprie senza mai scadere nella semplice cover da tribute band. Calandosi anima e corpo nel mondo degli emarginati cantato da Jannacci, Susanna Parigi riporta sul palco, con la stessa intensità emotiva del cantautore milanese, la storia ancora attualissima di Vincenzina e la fabbrica, l’Italia della mafia e delle connivenze de La fotografia, la disarmante situazione della sanità pubblica, vista con gli occhi di un medico quale era Jannacci, di Natalia, la condizione dei migranti di Sono timido. Brani che dimostrano ancora una volta come Jannacci sia stato uno dei pochi che ha avuto uno sguardo per quelle persone che gli altri non vedono (o non vogliono vedere), gli invisibili, oggi gli immigrati clandestini, ieri i barboni cantati in El portava i scarp del tennis, qui posta in chiusura, eseguita con l’aiuto della voce recitante di Enzo Jacchetti.

Non mancano brani forse meno conosciuti ma altrettanto importanti per capire il mondo poetico di Jannacci: dall’iniziale Mamma che luna che c’era stasera ad una intensa L’uomo a metà,  da una versione quasi rabbiosa Io e te al divertente racconto del famoso provino in RAI, con Andrea Pedrinelli nella parte del funzionario esaminatore de Il cane con i capelli, dall’ottimo adattamento in italiano di E l’era tardi alla più recente Come gli aeroplani, sulla condizione di degrado della società degli anni 2000 a causa dell’egoismo imperante, fino a Parlare con i limoni, che racchiude in poche righe la filosofia di vita di Enzo Jannacci.

A completamento di questo breve excursus nel canzoniere di Jannacci, Susanna Parigi inserisce tre brani di sua composizione (Liquida, L’insulto delle parole e L’attenzione) che per temi trattati ed atmosfera si amalgamano perfettamente al resto del repertorio eseguito, dimostrando di essere, oltre che grande musicista ed interprete di talento, anche un’autrice eccellente. Completa il cd un libretto molto esaustivo, con note di Susanna Parigi, dell’autore e della regista dello spettacolo teatrale, ed un commento approfondito per ogni canzone.  

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.