R Recensione

5/10

Massive Attack

Heligoland

Pare che ci siamo. Countdown azzerato: 3-2-1, lift off! Come dicono a Cape Canaveral. Siamo pronti a svelarvi i segreti di uno dei dischi più attesi e chiacchierati dell’anno. Uno di quelli su cui si fa a gara ad arrivare per primi. Affannandosi a prenotarlo ed ascoltarlo con largo anticipo, anche se, a dirla tutta, non è neanche la tua tazza di thé, magari solo per il gusto di rovinare la festa al prossimo dicendone peste. Da parte nostra vi promettiamo che non leggerete niente di tutto questo. Che ci limiteremo ad annotare le nostre impressioni dopo un attento e reiterato ascolto. Se abbiamo visto giusto, potete anche non darci ragione, ma se abbiamo torto fateci pure neri. Abbiamo le spalle larghe.

Dunque, si, dicevamo: esce il nuovo dei Massive Attack, a circa 7 anni di distanza da “100th Window”, quinto album ufficiale in vent’anni tondi di carriera. E non può che essere un evento di portata mondiale. Preceduto dalla solita ridda di voci e indiscrezioni: torna Daddy G, esce Davidge entra Galsworthy, no questi restano e se ne va 3D. No, un momento, che cazzo dico? Facciamo la conta. Si, ok, loro ci sono tutti. E poi le canzoni: da dove vengono? Dalle sessions datate ormai 2004? O da quelle più recenti, diciamo dal 2007 ad oggi? Sono per caso quelle inedite suonate in giro per i festival tra il 2007 e il 2008 o sono altre ancora? E chi ci canta? È un po’ come per le figurine, “mi manca ce l’ho”: Horace Andy? Si. Mike Patton? Può darsi. Elizabeth Fraser, Beth OrtonTricky? E sai che novità. Mos Def? Già dato anche lui. Feist? No, lei sembra proprio di no. Patti Smith, Tom Waits, David Bowie? Eh si, lallero! Mò le state sparando un po’ troppo grosse, mi sa. No non ci sono: pare che abbiano ricevuto le basi e le abbiano rispedite al mittente, dicendo: “no, grazie”. Delusi? Ben vi sta, così imparate a dare retta ai blogger, ai beninformati, alle leggende bristoliane e alle voci di corridoio. Scherzo, ovviamente.

Ma anche sforzandoci di prendere la faccenda un poco più seriamente, stavolta sembra proprio che la montagna (dell’hype, del “vedo, non vedo”/”non è vero ma ci credo” promozionale) abbia partorito il topo (un disco minore). E a pensarci bene un po’ c’era da aspettarselo: perché nonostante l’amicizia, la vicinanza, le parentele e le collaborazioni, i Massive Attack non sono i Portishead. Non lo sono mai stati e, purtroppo o per fortuna, non lo saranno mai. I Massive Attack rappresentano - e questo, intendiamoci, non è necessariamente un male - il volto più glamour, multimediale, spettacolare del trip-hop. Sono un po’ le rockstar della musica fermentata tra i bollori di quel brodo primordiale. E come tutte le rockstar, ad un certo punto della loro carriera, diventano decisamente conservatori, si concentrano sul loro pubblico e puntano a dargli esattamente quello che si aspettano, sono più preoccupati di mantenere il loro status (economico, ma anche, soprattutto, musicale: non siamo qui per fare i conti in tasca a nessuno). Non hanno molto interesse, insomma, ad oltrepassare le colonne d’Ercole e a reinventarsi radicalmente. Tanto più se quello stile lo hanno brevettato loro ed è più che giusto che ne vadano orgogliosi, che se lo tengano stretto.

Con ciò non vogliamo dire che il nuovo Heligoland sia un brutto disco. Tutt’altro: è un simulacro perfetto del loro stile. Sintetizzato e appianato per renderne più facile e unanime l’assimilazione. Più che un opera coesa attorno al suo baricentro estetico, un compendio di canzoni e singoli ad effetto. Un progetto pop stilato col bilancino. Come uno di quei film hollywoodiani tecnicamente impeccabili, pieni di effetti speciali, con un cast di premi Oscar perfino tra le comparse a mascherare una certa mancanza d’idee. La produzione è, manco a dirlo, certosina, i suoni impeccabili, ma dalle dieci canzoni che compongono la scaletta traspare molto mestiere e poca ispirazione.

E allora sentiamole - sangue d’un giuda ballerino - queste canzoni: Pray For Rain apre, ospite d’onore Tunde Adebimpe dei Tv On The Radio, con uno sciamanesimo leggero, un tribalismo soft, su un groove, come da copione, fumigante e dilatato, passando per un’ apertura centrale che accenna alla world music del Peter Gabriel anni 80. Babel ha un tiro pop e orecchiabile, la voce ovattata e lolitesca di Martina Topley-Bird si fa largo a stento fra le bollicine d’organo, i feedback accennati, i droni di synth e lo scalpiccio tronco della pavimentazione ritmica. Ma senza convincere, come non convince nemmeno Splitting The Atom con Daddy G che imita Isaac Hayes. Meglio, a questo punto, Girl I Love You: l’armonia solenne e orientaleggiante, la voce di Horace Andy e un taglio dub che rimanda un po’ a Mezzanine. Niente da fare, invece, per Psyche: inutili circonvoluzioni celtico/pagane affidate alla voce di Martina, effimera ed epidermica qui come altrove (per quanto mi riguarda, almeno). Un buco nell’acqua anche il brit-pop elettro-acustico e vagamente boweiano di Damon Allbarn in Saturday Come Slowly (peccato perché il titolo, in effetti, era un capolavoro di spleen “9 to 5”). Teniamo per ultime le note  positive: i glitch, i sonar e le frequenze subacquee di Flat Of The Blade, un frammento di Atlantide del suono sommerso, la melodia a 78 giri di Gary Garvey in apnea; la scarna, fiabesca, morbosa, onirica Paradise Circus titillata sensualmente dalla voce di Hope Sandoval; l’electro sostenuto e ballabile di Atlas Air con quel giro d’organo killer: stentoreo, vorticoso, memorabile.

Se questo è il meglio che sono riusciti a tirare fuori, scremando gl’innumerevoli provini e progetti abbozzati nel corso degli anni - fra cui quelli, più o meno attendibili, che citavamo in apertura - un po’ c’è da preoccuparsi. Speriamo comunque di veder pubblicato anche il resto del materiale, prima o poi. Chissà che non ci riservi qualche bella sorpresa.

LINK:

Sito Ufficiale: www.massiveattack.com

Myspace: www.myspace.com/massiveattack

VIDEO:

- "Paradise Circus" (videoclip): http://super45.net/blog/nuevo-video-de-massive-attack-paradise-circus/

- "Psyche" (versione remix + videoclip): http://www.youtube.com/watch?v=aP0ZivkIOhk

- "Pray For The Rain" (audio): http://www.youtube.com/watch?v=HS8J_Oky5cw&feature=related

- "Atlas Air" (audio): http://www.youtube.com/watch?v=1MHUQjmcJzo

 

C Commenti

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synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 10:03 del primo febbraio 2010 ha scritto:

"solo per il gusto di rovinare la festa al prossimo dicendone peste"..

secondo me hai valutato male uno dei loro migliori dischi, a mio avviso superiore anche a 100th window. Non so cosa vi aspettavate dai Massive Attack, io dico che questi sono i suoni che loro cercavano, e per di più stavolta la selva di collaborazioni ha funzionato meglio che in tante altre occasioni (Martina, Horace, e Hope Sandoval su tutti).

Amichevolmente io ti farei nero!

dengia (ha votato 8 questo disco) alle 10:51 del primo febbraio 2010 ha scritto:

ottime sonorità

come sempre accade quando questo sito recenscisce artisti di una certa fama il giudizio è sempre negativo. Mi chiedo come mai non ti astenga direttamente dall'ascoltare dischi mainstream.

Onestamente come sipuò valutare bene These new puritans che è un grovigliodiporcheria noiosa e bocciare Heligoland???? a me piace molto l'ultimo dei Massive pur rimandendo Mezzanine il mio favorito ma 4 stelle era il minimo si potesse dare

rubens alle 13:03 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Massì, ragazzi, e meno male che c'è un minimo di discussione sui dischi: non è che stiamo qui per belare tutti all'unisono. Poi, vabbè, sui commenti da asilo nido di dengia avrei qualcosa da dire (diciamo che non aiutano certo la dialettica). Detto questo, i Massive Attack è chiaro che vivacchiano senza troppi scossoni sulla scia di suoni che hanno contribuito a plasmare quindici anni fa: non tutti possono fare miracoli come i Portishead. A qualcuno questo può stare bene, ad altri meno: e non è che 100th Window fosse questo capolavoro, anzi: se c'è un inizio della fine direi che è proprio lì che va cercato

dengia (ha votato 8 questo disco) alle 23:58 del primo febbraio 2010 ha scritto:

RE:

accidenti addirittura da asilo nido...neanche le elementari mi vuoi passare?

pensare che son pure daccordo con the su 100th windows che era tutt'altro che riuscito bene. Insomma non credo che costituisca reato il fatto che il disco mi piaccia e trovo anche nuove snonorità meno banali di molto altro uscito in precedenza.

target (ha votato 6 questo disco) alle 14:28 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Un disco che in realtà è una collezione di singoli. Una sorta di 'best of' di questi 7 anni (operazione simile, tra l'altro, a quella di Bomb The Bass, altra colonna trip-hop tornata nel 2008 dopo un lungo silenzio). E la cosa, secondo me, influisce sul giudizio: ci si doveva aspettare qualcosa di più, tenendo presente che tra i dieci pezzi ce ne sono alcuni molto anonimi ("Rush minute" e "Psyche", almeno). D'accordo sugli 'high-lights' citati da Simone (anche se "Atlas air", al di là di quel giro, mi dice poco). Così così, nel complesso. Statico.

Luca Minutolo (ha votato 8 questo disco) alle 16:16 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Tenendo conto di capolavori come Mezzanine e Blue Lines che non sono mai stati replicati, questo è sicuramente il miglior album dei "nuovi" Massive Attack...Vale a dire senza Daddy G...

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 16:21 del primo febbraio 2010 ha scritto:

RE:

senza Daddy G? Ma è lì, in Splitting The Atom. L'ho anche visto dal vivo a Novembre, due metri e mezzo di uomo..

Luca Minutolo (ha votato 8 questo disco) alle 16:30 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Si, ma ha collaborato solo per quella traccia...

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 16:35 del primo febbraio 2010 ha scritto:

RE:

a me la presenza massiccia dei vari Horace e Martina non dispiace mica. Dopo Mezzanine, si sono diretti verso suoni più rarefatti (la scelta di Sinead 'O Connor nel precedente è signficativa), e questo disco rientra nel percorso. Io li preferisco adesso, che agli esordi.

target (ha votato 6 questo disco) alle 17:17 del primo febbraio 2010 ha scritto:

No, dai, Carlo, preferirli adesso è un'eresia!! Comunque a me il pezzo con Albarn non dispiace. Un Albarn molto sonnolento (in linea con il disco...), molto "13", con qualcosa della neghittosità The Good, the bad & the queen.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 17:33 del primo febbraio 2010 ha scritto:

I M.A. sono sesso allo stato puro (emh... puro?)...

Luca Minutolo (ha votato 8 questo disco) alle 21:32 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Sono daccordo con Target....Saturday Come Slow è il pezzo migliore dell'album...

fabfabfab (ha votato 4 questo disco) alle 21:32 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Senza voler mancare di rispetto a nessuno, a me questo disco stimola profondamente i gas intestinali: passi l'inizio ("Pray for rain" salvata dalla voce, i ritmi striscianti di "Babel" e il trip-hop di seconda scelta di "Splitting the atom"). Però, dai: "Girl I love You" l'avrò già sentita in decine di colonne sonore di film sparatutto-futuristici, "Psyche" non sono mai riuscito a sentirla fino alla fine (Simone come hai fatto a non skippare?), l'andamento glitch di "Flat of The Blade" sembra un disco rotto dei Plaid (che fa pure rima) ... il resto non lo voglio neanche ascoltare. Ma poi, sta roba del mainstream è tutta da verificare. Che sono ancora mainstream i Massive Attack? Dite che venderanno milioni di copie di sta roba? Mah...

fabfabfab (ha votato 4 questo disco) alle 21:33 del primo febbraio 2010 ha scritto:

ops...

target (ha votato 6 questo disco) alle 21:44 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Eh, fab, la seconda metà del disco in 'sto caso è più interessante della prima (a parte "Rush Minute")!

fabfabfab (ha votato 4 questo disco) alle 21:53 del primo febbraio 2010 ha scritto:

RE:

E vabbè a parte anche anche quella noia da Buddha Bar di "Atlas Air", cosa rimane ? Un bel lavoro sulle chitarre di "Saturday Come Slow", ma mi sto forzando! Adesso smettila sennò tolgo ancora una stellina! )

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 23:16 del primo febbraio 2010 ha scritto:

Prima non lo avevo ancora ascoltato: I M.A. erano sesso allo stato puro (ehm... puro?)...

asimplemistake (ha votato 9 questo disco) alle 12:21 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

cosa!?

forse non abbiamo ascoltato lo stesso disco! ah no, in effetti tu le hai sentite non ascoltate...

credo che in quest'album ci siano davvero dei suoni innovativi e non solo...la cosa bella dei M.A. è il fatto che riescano a mantenere la loro impronta (non hanno niente da sperimentare ne tanto meno da dimostrare a nessuno) e il loro sound pur deliziandoci con suoni nuovi e ancora una volta geniali! è vero, 100th window non è stato un album stupendo, anzi, ma adesso non si può criticare la band perchè non è più all'altezza di mezzanine e perchè non è più in grado di stupire.

Dici che la band è rimasta conservatrice e non sperimenta (e questa cosa non ti piace), poi però gli unici pezzi che salvi sono proprio quelli che ricordano di più le loro precedenti sonorità.

la prima parte dell'album a mio parere è perfetta, non è quello che uno si aspetta, è innovazione e stabilità. davvero, prova ad ascoltarlo, perchè forse l'hai davvero solo sentito sperando di trovare una nuova teardrop. (e mi chiedo ancora come tu possa criticare il fatto che loro siano dei conservatori, se poi è questo ciò che tu cerchi)...

fabfabfab (ha votato 4 questo disco) alle 12:26 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

RE: cosa!?

Se tu senti dei suoni innovativi in questo disco, allora probabilmente tu l'hai ascoltato. Ma non hai ascoltato nient'altro. O sentito, fa un po' te...

simone coacci, autore, alle 21:20 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

RE: cosa!?

Forse non hai letto la stessa recensione più che altro. Il fatto che non sperimentino e il fatto che i pezzi siano poco ispirati sono due cose diverse che incidentalmente possono coincidere. Datti una calmata, scendi dal piedistallo e rispetta il parere dei tuoi pari. Si può sostenere un punto di vista anche senza fare un processo alle intenzioni altrui. Nel caso non te ne fossi accorto siamo nel campo delle interpretazioni, non della teologia. Se poi non puoi proprio fare a meno di sentirne parlare incondizionatamente bene, cercati un'altra recensione. Più sotto trovi anche il link.

Utente non più registrato alle 13:26 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Non sapevo che i massive attack fossero diventati mainstream.....

Emiliano (ha votato 7 questo disco) alle 13:30 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Come al solito sono i voti bassi dati a bands arcinote ad essere forieri dei dibattiti più simpatici (o quelli alti dati a gente come Patrizio Lupo). Il disco è lì e non l'ho ancora sentito/ascoltato/assimilato, ho visto un video e sembrava simpatico...

emawave (ha votato 8 questo disco) alle 15:36 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Non è un capolavoro

Difficile dare un giudizio definito e secco.Secondo me è un buon disco ma lontano dall'ispirazione dei primi quindi un po' sottotono.Però il fatto di far ruotare ospiti su tappeti musicali talvolta differenti è un 'idea che ancora una volta funziona e convince.Se in "Blue Lines" il tema era la rivisitazione di tutta la black music, in "Protection" era l'elevarsi di uno stile proprio melodico e raffinato ,se "Mezzanine" era una sorta di new wave rivisitata in ogni chiave odierna, se "100th window" era togliersi di dosso le atmosfere esotiche e approdare a una freddezza clinica e spiazzante,il tema di questo "Heligoland" è il minimalismo e la sintesi (forse con qualche anno di ritari ahimè).Comunque ascoltatelo piu' volte ,fila via liscio come l'olio e a tratti emoziona ancora.

emawave (ha votato 8 questo disco) alle 15:37 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

volevo dire

con qualche anno di ritardo ahimè* scusate ma oggi ho la zampa di gallina

PandoFightSound (ha votato 8 questo disco) alle 17:30 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Alle mie orecchie suona abbastanza bene. Come al solito per i Massive Attack, le collaborazioni funzionano eccome. E sono felice per la presenza di Damon Albarn!

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 22:45 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Nessuna opinione è da accusare o disprezzare, meritano tutte rispetto. Se questa sfilza di commenti rappresentano uno spaccato, un campione di pubblico che ascolterà quest'album, è evidente che questo lavoro accontenterà alcuni e scontenterà altri. Forse non piacerà ai puristi dell'innovazione elettronica, e forse piacerà tanto a chi i Massive Attack nemmeno li conosce ancora. La reazione a quest'album somiglia molto a quella verificatisi per In Rainbows dei Radiohead. In entrambi i casi, questi dischi saranno una tappa importante nel percorso artistico di chi li ha ideati.

emawave (ha votato 8 questo disco) alle 4:15 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Paragoni

"i Massive Attack non sono i Portishead. Non lo sono mai stati e, purtroppo o per fortuna, non lo saranno mai." Con il massimo rispetto, mi sembra un paragone fuoriluogo.I Massive hanno sempre fatto dischi pieni di sfacettature diverse (eccetto forse il simmetrico 100th windows) ,i Portishead hanno un sound molto piu' omogeneo. E anche se io li adoro ,sono comunque spariti per tredici anni prima di uscire con quel gran à non disco...certo che la qualità non è quantità però...piu' fai e piu' sarai soggetto a passi falsi o presunti tali.

Utente non più registrato alle 13:28 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

WTF2

Non sono d'accordo con la recensione, non una parola. A parte il paragone con i Portishead - così com'è stato impostato - è del tutto improprio e fuori luogo e poi mi chiedo ma di cosa stiamo parlando? Heligoland tutto è meno che un disco conservatore - così come è stato definito. Anzi, è più probabile che faccia storcere il naso ai fan accaniti del gruppo che non ai neofiti perchè quest'ultimo lavoro suona ma molto diverso dai dischi precedenti. Forse l'unico brano più 'stereotipato' è Pray for rain che riprende da dove ci aveva lasciati Live with me. Però poi è tutt'altro disco. Trip-hop più nelle intenzioni che non nella forma che pesca a piene mani da altri generi ed influenze: art-pop, indietronica, baroque pop. Quest'album è quello meno autereferenziale del gruppo! E dire che è stato fatto per accontantare i 'fan' è una castroneria bella e buona. Ma dove? Ma parliamo dello stesso disco? Anzi io vedo che Robert del Naja ha voluto rischiare aprendo ad altri generi, se avesse fatto come scritto nella recensione avrebbe presentato un 100th window pt.2, ma così non è stato. Ma che mi tocca leggere dico io! XD

dengia (ha votato 8 questo disco) alle 13:42 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

RE: WTF2

concordo in pieno, purtroppo in tanti qui hanno ascoltato il disco di passaggio o senza attenzione; forse è l'abitudine quotidiana che fa pensare che ascoltanto in scan 5 brani a 20 secondi ciascuno si possa giudicare un album (poi dipende io ad es i vampire week end li ascolterei solo a botte di 20 secondi)

con i massive però nn gira cosi

target (ha votato 6 questo disco) alle 13:46 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Ma l'ipotesi che il disco non sia piaciuto o sia piaciuto poco è proprio inconcepibile? Per forza chi non l'ha apprezzato o chi si è fatto sul disco un'idea diversa dalla vostra deve averlo ascoltato distrattamente?

Libertario (ha votato 8 questo disco) alle 13:50 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

"Heligoland è un simulacro perfetto del loro stile"

Direi acuta ed arguta osservazione

" come tutte le rockstar, ad un certo punto della loro carriera, diventano decisamente conservatori, si concentrano sul loro pubblico e puntano a dargli esattamente quello che si aspettano"

E se avessero fatto un disto meno Trip e più Pop la critica quale sarebbe stata? "Come tutte le rockstar, ad un certo punto della loro carriera, diventano decisamente economodipendenti, si concentrano sulle vendite e abbandonanoil loro pubblico e puntano"

In definitiva e con tutto il rispetto per l'Autore mi sembra che la stessa recensione sia un po' troppo "né carne né pesce" della serie "diamo un colpo alla botte ed una al cerchio" si poteva, modestissimamente parlando, fare meglio

Saluti libertari

Utente non più registrato alle 13:59 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Target

E' concepibilissima, io non discuto questo (forse ti riferivi a dengia); io discuto l'attendibilità dell'opinione. Da quel che ha scritto coacci mi pare che abbia ascoltato tutt'altro disco visto che fa riferimenti circoscritti parlando di 'conservatorismo' in Heligoland rispetto al resto della produzione dei M.A. Cosa che nè io, nè dengia e nemmeno Carlo Affatigato (di cui ho letto la recensione su debaser) hanno evinto.

Se qualcuno fa riferimenti precisi senza motivarli è lecito aspettarsi una richiesta di precisazione. Ergo o coacci non conosce gli altri lavori dei massive attack (o non li ha ripassati) o a sentito (male) questo o non conosce i fan modello dei massive attack. O semplicemente non apprezza i massive attack (visto il paragone con i porthisead e visto che faceva allusione al conto in banca che dovevano mantenere).

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 14:40 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

ma...è di certo un disco sbiadito. non osano mai, svolgono il compitino col minimo sforzo. conservatorismo in questo senso ci puo stare.

inizialmente ho pensato fosse colpa degli "ospiti vocali", ma in realtà sono i brani a mancare, se le tracce sono mediocri....neanche liz fraser o tracey thorn avrebbero potuto salvarle! non è un brutto disco, è solo superfluo. chiaro che i fan potranno apprezzarlo comunque! tutti gli altri molto difficilmente ci impazziranno dietro!

rubens alle 16:30 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Le critiche e il dibattito possono vertere anche sull'oggetto (il disco) o devono per forza indirizzarsi al recensore ? Qui siamo tutti adulti e vaccinati ma credo si possa percepire la musica in modo diversi: dipende tutto dagli ascolti che si sono fatti, da quello che si ha voglia/bisogno/urgenza di sentire in un particolare momento, di quali aspetti del disco e delle composizioni si vanna a considerare: ragazzi, la musica è anche una questione di soggettività. L'accostamento coi Portishead oltretutto regge perchè il destino ha voluto che assieme ai MA fossero l'altro grande nome del trip hop. Una nota personalissima riguardo Rockwell, insopportabile grillo parlante che si presenta, puntualmente, petulante dal suo pulpito a bacchettare recensioni e recensori: arriva ed insegna a tutti, mostra la via e striglia chi non ha ripassato ("Ergo o coacci non conosce gli altri lavori dei massive attack (o non li ha ripassati) ") ma Signore santissimo dobbiamo essere necessariamente noi lo strumento per esorcizzare la frustrazione legata alla carenza di una sana e vivace attività sessuale ? Onestamente se c'è una categoria insopportabile è quella di colore che per darsi un tiro si presentano, a priori, contro. Dai Rockwell, sei pure arrivata a dire che l'ultimo, osceno, Hot Chip è una delizia pure di scassare i cojones. Ti consiglio un trucchetto: vai su Google (che oggi festeggia anche il tuo anniversario) cerca recensioni musicali: troverai un sacco di nuovi lidi da ammorbare con le tue, spiacevoli, gratuite, vacue lamentazioni.

Con simpatia, eh

Emiliano (ha votato 7 questo disco) alle 16:47 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Dai ragazzi,diamoci una calmata. Passare alle critiche personali è poco sensato e per nulla simpatico. siamo qui per divertirci e fare quattro chiacchere durante l'orario di lavoro,no? Comunque recensione ben fatta. Poi si può anche entrare nel merito; il disco ora l'ho sentito un paio di volte, caruccio ma non sono mai stato un loro grandissimo fan, quindi né estasi né agonia.

Utente non più registrato alle 17:05 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Rubens

Ruben, avresti fatto meglio ad inviarmi un pm, giusto per educazione. Non vorrei ammorbare il lettore con i soliti battibecchi da sciampiste quindi mi limito a dire poche cose:

1. Le critiche e il dibattito se devono vertere solo sul disco sarebbe bastata una pagina con la copertina del disco e la tacklist. SdM non è impostato così quindi si discute la recensione e il disco. Per ciò che dici esiste RYM. E penso che tutti siamo adulti e vaccinati per capire questa piccola differenza.

2. L’accostamento con i Portishead non regge così com’è impostato perché non è un confronto sostanziale ma pregiudizievole. In base a cosa si dice che i Massive Attack non sono altro che un gruppo glamour?

3. Mi fa piacere constatare che se una donna esprime una propria opinione viene bacchettata dal maschio alfa di turno come ‘mestruata’ o ‘frustrata sessualmente’ giusto per svilirne l’opinione e la discussione intera. Mi spiace ma questo genere di sessismo lo trovo alquanto adolescenziale e deprecabile. Se ne vai fiero, contento tu e contenta la tua lei.

4. Io non insegno niente a nessuno, se ti senti urtato da ciò che scrivo è evidente che il tuo sistema di valori è facilmente intaccabile, basta che apro bocca che ti aizzi. Ma giusto, io non faccio sesso è tutta lì la questione.

5. A priori tua sorella. All’ultimo degli Hot Chip ho dato la sufficienza se vai a vedere, non valuto mai nulla a priori. E poi contro chi? Io non sposo nessuna ideologia e nessun filone, non devo compiacere né te, né chi mi legge, né il recensore di turno. Sta politica di branco non la capirò mai.

6. Rockwell è un carattere tipografico caro mio. Non ci azzecca niente l’illustratore.

Buona serata

rubens alle 17:20 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

RE: Rubens

Non mi interessa avere l'ultima parola quindi le tue ribeccate e le tue argomentazioni punto per punto te le lascio volentieri. D'altra parte basta un giro nel tuo storico dei commenti per vedere quanto sei equilibrata nei tuoi giudizi: il voto ai Beach House era telefonato dal gotha della critica, quello ai Vampire Weekend era una coincidenza (ah, le recensioni sono uscite la stessa mattina su Sdm e Pitchfork), la recensione agli Hot Chip non parlava veramente del disco e questa dei MA è venuta fuori così perchè il recensore non ricordava bene la discografia. Lascio alla tua intelligenza e a quella di chi scrive l'onere e l'onore di trarre le conclusioni che preferiscono. Fine della schermaglia, direi.

Utente non più registrato alle 17:37 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

RE: RE: Rubens

Hai fatto bene a non rispondermi punto per punto ma a svincolarti con allusioni di ampia prossemica (tra l'altro già spiegate al punto 5). Ti sei evitato una bella arrampicata accidentata. Nemmeno con dengia sei stato 'carino', guai chi ti tocca la casta dei recensori. Tzè. Buona serata amico fidato.

rubens alle 17:41 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Ma chi, quel Dengia che in chiosa alla recensione dei These New Puritans scrive che è "una cretinata" ? Chiedo venia, il vantaggio di appartenere ad una casta così potente è che possiamo marinare alle lezioni avanzate di dialettica e queste sottigliezze non le capiamo.

Utente non più registrato alle 17:52 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

RE: rubens terminator divagation

Ancora a divagare? ma non eri tu a lamentarti che non si parlava del disco ma bensì della recensione? E tu invece di parlare del disco parli dei miei commenti non riferiti ai Massive Attack ma ad altri dischi (strumentali ovviamente, sui Grizzly Bear eravamo entrambi d'accordo!) e quando cito dengia che fai? Parli dei suoi commenti ad altri dischi e non a questo!

A questo punto possiamo anche parlare di cucina ungherese visto che ti piace divagare XD. Ma va là va là!

dengia (ha votato 8 questo disco) alle 10:11 del 4 febbraio 2010 ha scritto:

RE:

confermo these new puritans è una "cretinata", non ti piace questo tremine, potevo scegliere tra gli altri 8683 lemmi del mio vocabolario quotidiano qualcosa di diverso ma ho pensato che queasta fosse l'espressione giusta. suscita problemi nella tua coscienza?

sono spesso brutale nei commenti perchè così mi piace essere, perchè ho un lavoro dinamico che mi porta a non dilungarmi sulle cose uttilizzando 20 minuti per dire qualcosa che posso sintetizzare in 10 secondi. non devo dimostrare a nessuno le mie proprietà linguistiche forse perchè ho una vita che mi appaga e soddisfa, pertanto non mi urta se qualcuno mi da del bifolco e mi ascolto i miei Massive attack, i portishead e chi altri voglio in santa pace. have fun

rubens alle 17:59 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Miodiocosahoinnescato. Dai, c'hai rrraggione. Ora però basta nè.

Utente non più registrato alle 18:01 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

RE: rubens terminator divagation la vendetta

uffa!

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 18:35 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

viale rubens, piazzale rubens, largo rubens, basilica san rubens!

Luca Minutolo (ha votato 8 questo disco) alle 10:53 del 4 febbraio 2010 ha scritto:

Dalle mie parti si dice "Set durmit nghe lu cule addafore??" (trad. Avete dormito col sedere fuori dalle coperte??)...E datevi una rilassata I gusti son gusti, e non c'è motivo di offendersi a vicenda...Per scaricare le proprie frustrazioni compratevi un sacco da boxe e attaccateci la faccia di chi preferite...

DonJunio alle 17:09 del 4 febbraio 2010 ha scritto:

Ho eliminato gli ultimi commenti, auspicando si possa tornare a parlare civilmente di musica.

emawave (ha votato 8 questo disco) alle 22:17 del 4 febbraio 2010 ha scritto:

Sarà anche banale dirlo

Sarà anche banale dirlo, ma credo che litigare e polemizzare su una recensione e su un parere sia assolutamente inutile in tutti i sensi.In primis perchè ,benchè si stia parlando di Arte, siamo sempre nel campo del "divertissement".In secondo luogo, perchèognuno ha un suo modo di percepire dei suoni e delle melodie tale per cui per me Patrick Wolf è un musicista discreto e per altri un genio,oppure "The Wall" dei Pink Floyd per tante persone è una pietra miliare mentre io lo trovo solo un disco con qualche ottima intuizione ma tante canzoni superflue...e potremmo andare avanti all'infinito.Ogni album, ogni artista l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle magari in ceti periodi della nostra vita in cui calzavano a pennello con la nostra quotidianità...

max.luglio71 (ha votato 8 questo disco) alle 0:04 del 12 febbraio 2010 ha scritto:

attenti signori, questo disco merita.

A me è rimasto attaccato addosso. E' addomesticato ma non banale. Non inventa nulla ma affascina comunque con sonorità che catturano. Alla fine si riduce tutto ad una questione di gusti, ma credo che il sound dei Massive lasci nel tempo tracce più profonde rispetto alle simpatiche melodie sghembe alla Graceland (scusa Paul..) dei Vampire Weekend e ai ritmi carezzevoli e ripetitivi dei Four Tet. Si chiama magnetismo?

ThirdEye (ha votato 4 questo disco) alle 19:15 del 21 febbraio 2010 ha scritto:

UNA DELUSIONE

Per i miei gusti, son rimasto davvero deluso da questo nuovo lavoro dei Massive. Mi pare un ritorno alle sonorità piu solari dei primi tempi_Non è un brutto lavoro forse, ma per me che avevo amato la loro svolta oscura dei bellissimi Mezzanine e 100th Window, l'amaro in bocca è stato assicurato...

bargeld (ha votato 5 questo disco) alle 14:00 del 22 febbraio 2010 ha scritto:

Purtroppo sono con Paolo quando parla di disco superfluo, e aggiungo piuttosto noioso. Mi piaciucchiano l'iniziale Pray for Rain, Paradise Circus con Hope Sandoval e poco altro. Scorre via anonimo, e questo non è esattamente quello mi aspettavo dopo 7 anni di silenzio. Lo suonerei a mio figlio per farlo addormentare, ma non ho figli, quindi album fondamentalmente inutile. Sorry.

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 22:08 del 25 febbraio 2010 ha scritto:

Deluso Dai Delusi

No, vabbé, però...Con tutta la merda che ci circonda diamo due stelline a un disco con "Pray For Rain", "Paradise Circus" e "Saturday Come Slowly"? Cosa v'aspettavate, un duetto mazurka-metal feat. Emanuele Filiberto? E' un buon disco, cacchio, in cui torna il vero copyright sonoro dei MA dopo la parentesi solista di 3D nel 2003. La recensione la trovo un po' pestifera\gratuita, anche se il livello del peggior Zingales è lontano. Comunque diffidare sempre dei 9.1 e 4.9 delle fighette pitchforkiane.

tramblogy (ha votato 9 questo disco) alle 15:31 del 9 marzo 2010 ha scritto:

molto bello

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 15:32 del 16 marzo 2010 ha scritto:

A mio parere i Massive attack un album brutto non

l'hanno ancora fatto. Ovvio che il primo ha una

importanza storica indiscutibile ed irraggiungibile (da loro eh) ed assodato che, per

il mio gusto estetico, Mezzanine resta il migliore, quest'ultimo è un ottimo ritorno e lo

trovo assai godibile. Prevedo che girerà ancora

nel mio lettore anche dopo aver esaurito la fase

della conoscenza, "privilegio" che tra i dischi

2011 ascoltati sino ad ora (una quindicina) è

stato conquistato anche dai These new puritans

(perchè Dengia uno deve escludere l'altro?) e dai

Beach house.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 16:19 del 16 marzo 2010 ha scritto:

RE:

anche secondo me Massive Attack e These New Puritans sono le due migliori uscite di quest'anno (finora) e gli unici album che è valso la pena acquistare. Altro che Four Tet

lev (ha votato 6 questo disco) alle 21:55 del 16 marzo 2010 ha scritto:

2011 rebby?! l'ho sempre pensato che sei un tipo troooppo avanti! il disco mi piaciucchia.

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 9:27 del 17 marzo 2010 ha scritto:

Troooppo avanti? Si, con gli anni (eheh)

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 14:12 del 22 marzo 2010 ha scritto:

Non perfettamente riuscito ma con alcuni pezzi molto buoni come "Girl I Love You" "Paradise Circus" e "Pray for Rain".

bart (ha votato 5 questo disco) alle 0:00 del 24 aprile 2010 ha scritto:

Alcuni bei brani nel loro particolare stile, ma nel complesso album poco convincente.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 13:25 del 17 maggio 2010 ha scritto:

rileggendo il tuo confronto con i Portishead a proposito delle svolte stilistiche, mi chiedo: si può desiderare che un artista cambi pelle, quando lo si è apprezzato tanto in passato? La risposta ovviamente è sì, e azzardo un parallelo con i nuovi LCD Soundsystem. Se l'intensità e l'ispirazione diminuiscono, diventa quasi un offesa a ciò che quell'artista ha rappresentato, e se ne chiede un repentino cambio di rotta. Questo mi è successo con Murphy, ma non (ancora) con i Massive Attack, nei quali sento ancora una musica all'altezza delle mie aspettative, senza per questo suonare sempre uguale.

tramblogy (ha votato 9 questo disco) alle 9:36 del 6 novembre 2010 ha scritto:

questo album aiuta l'orientamento di sdm....

superPOP girl (ha votato 8 questo disco) alle 15:13 del 29 maggio 2011 ha scritto:

un disco perfettamente allineato con gli altissimi standard a cui i Massive Attack ci hanno abituato:senza alcuna evoluzione ma pur sempre impeccabile!

jackfetuso (ha votato 7 questo disco) alle 12:28 del 29 maggio 2013 ha scritto:

A me Paradise Circus piace tanto tanto!

Dusk (ha votato 10 questo disco) alle 15:47 del 22 aprile 2020 ha scritto:

Heligoland, contrariamente a quanto recensito qui, seppur un album recente, è nell'olimpo della discografia dei Massive Attack.

Se poi penso ai rework, specialmente Four Walls/Paradise Circus vs. Burial, mi scende una lacrima.

Inferiore a Mezzanine e Blue Lines, ma rimane sul podio. Niente scherzi!