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7/10

Il Genio

Il Genio

La celebre etichetta Cramps Music, con esperienza trentennale nel campo avantgarde (vedi Area, Demetrio Stratos), decide di ampliare il proprio catalogo prestando attenzione alla "nuova" scena indie, e lo fa con la neonata sussidiaria Disastro Records.

La prima release per la label ausiliaria è l’omonimo album de Il Genio, duo leccese formato da Alessandra Contini voce/basso e Gianluca De Rubertis chitarra/tastiere/voce (De Rubertis ex Studio Davoli).

Lo splendido scatto in copertina lascia intuire palesemente i contenuti del lavoro, un'istantanea che potrebbe benissimo essere stata carpita dal capolavoro cinematografico di Francoise Truffaut : Jules & Jim, il duo guarda senza indugi alla tradizione degli chansonnier maudit d’oltrealpe rettificata dagli impulsi elettro del french touch da terzo millennio, in parole povere Serge Gainsbourg e gli Air, il tutto condito da una propensione che paga pegno allo Shibuya key movement e le sue varie leziosaggini, nell’accezione positiva del termine, cool-pop.

Diciamo subito, per dissipare ogni dubbio, che il debutto de Il Genio è un gioiellino nella sua categoria, dodici tracce di grande fruibilità prodotte da Alfred Tisocco con la supervisione artistica del Jennifer Gentle Marco Fasolo, peculiarità assoluta dell’album è la voce da gattina bollente di Alessandra Contini, tra Alison Shaw dei Cranes e Jane Birkin tanto per intenderci, l'apertura con Le Bugie Di Francois è una dichiarazione del potenziale afrodisiaco della miscela Il Genio, mentre nella filastrocca Non E’ Possibile l’easygoing da lolita lasciva della Contini alza tremendamente la temperatura corporea fino a raggiungere uno stato febbrile in Pop Porno, hit cliccatissima tra i bloggers meno raccomandabili e più sordidi moralmente, l'intenzionale assurdità ed i doppisensi infantili di Applique rivelano in tutto il suo fulgore il lungimirante, sorprendente acume pop della coppia. La prima metà dell'album è composta da tutti potenziali singoli, è il caso di A Questo Punto, alla quale sono sufficienti lo stuzzicante incedere cadenzato ed un organo pestato per adescare senza ritegno, per farne probabilmente la traccia più ispirata del lavoro.

Retroelectropop, è questa l’etichetta che le note divulgative promozionali della label affibbiano a Il Genio, niente di più azzeccato, grande senso dello humour, quasi sempre in grado di non svilirsi in farsa, godibili anche gli interventi della voce sporcata dalle Gauloises di De Rubertis in Fortuna E’ Sera e Tutto E’ Come Sei Tu, per avvicinarsi al finale con La Pathetique, cantata in francese e per la quale è stato girato uno spartano videoclip, ed Una Giapponese A Roma, cover di un brano scritto da Momus per la nipponica Kahimi Karie cantato anche originariamente in italiano, una elementare batteria sintetica e tastierine maliziosamente innocenti per un testo che alterna luoghi comuni sul bel paese a scabrosità, qui oculatamente censurate.

Un simpatico dischetto beffardo e dissoluto, certo, ne restino alla larga gli ascoltatori troppo seriosi ed intransigenti.

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Lepo 7,5/10

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Alessandro Pascale (ha votato 7 questo disco) alle 23:52 del 16 giugno 2008 ha scritto:

non ho ancora avuto il piacere di sentire il disco ma ci tengo a ribadire una cosa: il vero capolavoro di Truffaut è senz'altro i 400 colpi. Jules e jim a onor del vero mi sembra il film più debole della trilogia iniziale. Anzi, diciamocelo, non è neppure sto granchè.

Dr.Paul, autore, alle 0:30 del 17 giugno 2008 ha scritto:

eheh peasy, ribadisci...ma è una battaglia contro i mulini a vento, io non sono nessuno, è comunemente ritenuto un capolavoro, da sempre, semplicemente mi trovo dacordo col sentire comune in questo caso, ovviamente nn è il solo, ci sta anche i 400 colpi tra i capolavori, ho visto anche le due inglesi ed è un filmone anche quello, cmq a me jules & jim è piaciuto molto, si!

Alessandro Pascale (ha votato 7 questo disco) alle 17:24 del 10 luglio 2008 ha scritto:

l'ho ascoltato più volte perchè non riuscivo a capire se era una puttanata primordiale o un dischetto estivo simpatico. Alla fine propendo per la seconda e gli dò il massimo dei voti possibile per un gruppo che sembra i Baustelle un pò demenziali in salsa elettro-pop. Sento però che domani il mio voto potrebbe abbassarsi tranquillamente a 6

Dr.Paul, autore, alle 14:44 del 11 luglio 2008 ha scritto:

non immaginavo potessero piacerti, si credo la tua chiave di lettura sia sacrosanta, del doman non v'è certezza, cogli l'attimo!

tigermilk (ha votato 8 questo disco) alle 15:37 del 2 settembre 2008 ha scritto:

Bella recensione Paolo , anche se io 4 stelline ce le avrei messe tutte ( e così ho fatto, senza indugi). Gli ascoltatori troppo seriosi e intransigenti (di cui tu parli) si prendano un po' meno sul serio e assaporino il gusto del brio e della arguta leggerezza! Poco d'accordo invece con il commento lasciato da peasyfloyd a proposito del disco ( che non è affatto un dischetto estivo simpatico, ma un bel disco fresco, ironico, a tratti geniale e dal sottile e fine gusto retrò) e di Truffaut (dire che jules et jim non è un granchè è una stupidaggine pazzesca, preferirgli tirate sul pianista - che è di sicuro un bel film ma non un capolavoro come lo è j et j (si, un grande capolavoro)- , una pazzia).

Dr.Paul, autore, alle 16:24 del 3 settembre 2008 ha scritto:

be tigermilk 4 stelle ci possono stare, quando recensisco sono un po tirchio, ma da ascoltatore è 4 stelle anche x me!

visto che siete tutti amanti della nouvelle vague francese cinematografica, il video del singolo pop porno ha un passaggio platealmente ispirato dalla scena di "bande a part" del regista Godard, la famosa scena del ballo sincronizzato, ecco il link a partire dal minuto 1.50

tigermilk (ha votato 8 questo disco) alle 20:09 del 3 settembre 2008 ha scritto:

Paolo, quello che dici mi fa sorridere. Sono un grande amante della nouvelle vague, ma non solo. Adoro il cinema francese di ogni epoca, partendo dal muto per arrivare alle pellicole contemporanee, e pur conoscendo bene Godard, non ho mai visto bande à part (lo so, è una grave pecca ma rimedierò presto). Il fatto divertente è che proprio ieri ho lasciato un messaggio sullo space de il genio dicendo che alessandra mi sembrava uscita da un film di godard. Beh, ci sono andato abbastanza vicino allora!

Grazie comunque per l'informazione e il link, vado subito a vederlo!

PS. A parte la componente francese (estetica\nouvelle vague e musicale\french touch) nel disco io ci sento anche tanto indiepop inglese (stereolab, saint etienne) e svedese (club 8, acid house kings, el perro del mar) anche se il tutto condito da un po' di quella malizia che non è proprio una caratteristica dell'indiepop nordico.

Alla prossima!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 12:53 del 13 settembre 2008 ha scritto:

Perfetta la definizione di Peasy: dei Baustelle

demenziali. Tornando più indietro nel tempo

(fine anni '70) il mio compagno di merende (CD)

mi suggerisce un incrocio tra Gaz Nevada e

Skiantos. A mio figlio più piccolo (9 anni) ricorda le sigle dei cartoni animati (da Atlas Ufo Robot). A me viene in mente un panino soffiato con la mortadella, mi raccomando da magiare al mattino. Tornando a parlare di musica

(sempre come dice Peasy) e tornando ancora più indietro nel tempo (fine anni '60) a me viene in mente (come a Paolo del resto) il Gainsbourg

periodo je t'aime moi non plus. In altre parole

un dischetto stupidino e simpatico, non inferiore, sempre a mio giudizio si intende,

all'ultimo Baustelle (per carità più serioso) o

all'ultimo Offlaga Disco Pax (per carità più

intellettuale).

Dr.Paul, autore, alle 14:08 del 27 settembre 2008 ha scritto:

per i curiosi e...per donnaioli incalliti diciamola tutta ), domani (domenica 28/9) Il Genio saranno ospiti dalla Ventura x "quelli che il calcio..." a partire dalle 13.45.

PS ahah no rebby niente skiantos dai...

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 1:00 del 20 aprile 2010 ha scritto:

Mi rendo conto solo ora di non aver votato questo disco. Veramente molto buono. Fortuna è sera a distanza di due anni resta incantevole. Ma anche le bugie di françois, non è possibile, pop porno, applique, sono decisamente belle. Ovviamente ottima anche la recensione che mi ha ricordato l'esistenza di momus, il genietto perverso... Leggevo anche i commenti... jules et jim non è sto granchè... cosa mi tocca sentire...

Capolavoro, immenso capolavoro, inarrivabile, come Les 400 coups, del resto.

Dr.Paul, autore, alle 20:50 del 20 aprile 2010 ha scritto:

ah ti è piaciuto il disco daniele? bene bene!! fr apoco dovrebbe arrivar eil prox! riguardo jules & jim....mi fai venire in mente che su storiadeifilm non c'è verso di vedere recensiti i film che piacciono a me, protesterò molto in alto!! ))

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 15:20 del 21 aprile 2010 ha scritto:

Scherzi Paolo? Certo che mi è piaciuto! Anzi diaciamo pure che mi piace veramente tanto. Gli avrei messo anche 4 stelle e mezza, ma per pudore mi sono fermato a 4. Io li trovo "geniali" e non vedo l'ora di ascoltare il prossimo. Tienimi informato...

Per il cinema (che mi entusiasma e che divoro almeno quanto la musica) sfondi una porta aperta. Così aperta che ti mando un messaggio privato

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 20:02 del 6 maggio 2010 ha scritto:

la recensione mi ha fatto venir voglia di riascoltarlo, anche perchè ai tempi non gli avevo prestato troppa attenzione (aveva il "difetto" di essere italiano, mannaggia . Il disco è veramente un gioiello, uno dei migliori esempi di electro-pop odierno (altro che Ladytron o Cut Copy). Adoro quella voce della cantante: fanciullesca, disillusa, onirica. Se tra qualche ascolto si mantiene a sti livelli me lo compro di corsa

Lepo (ha votato 7,5 questo disco) alle 17:27 del 20 aprile 2014 ha scritto:

Un disco di kitsch pop davvero delizioso; tutto azzeccato, dal songwriting, solo in apparenza elementare, ma in realtà non privo di finezze, alle atmosfere, ai suoni e alla vocetta da gattina della tipa. Recensione altrettanto impeccabile.

Truffautwins alle 16:42 del 9 maggio 2014 ha scritto:

Ehi calma calma Peasyfloyd: Concordo su Le quatre cents coups, è il capolavoro di Truffaut e sicuramente uno dei migliori film mai realizzati ma Jules e Jim è apprezzabile sotto molti punti di vista (Jeanne Moreau compresa).

Stefano_85 (ha votato 6,5 questo disco) alle 16:15 del 14 marzo 2021 ha scritto:

È un disco che non mi convince del tutto. È apprezzabile il sound "retrofuturista", anche se, secondo me, si limita a tradurre in maniera un po' ripetitiva le intuizioni di artisti come Air, Stereolab, Broadcast. Purtroppo i nostri non brillano per capacità compositive e, tolte "Pop Porno" e i due tributi al cinema, le canzoni sembrano tutte uguali. Non mi convince nemmeno la parte vocale: tutti quei sussurri e voci basse, in alcuni casi, mi sembrano più un espediente per camuffare il vuoto di contenuti che una trovata per attizzare l'ascoltatore e, alla lunga, risultano irritanti. Un dischetto discreto, ma nulla più.