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R Recensione

7/10

Digitalism

Idealism

Per favore, non parlateci di Nu Rave. Non nominateci i Klaxons, ve ne saremo grati. Il fatto che oltremanica cerchino di appropriarsi con un paio di etichette e di interviste di una non scena che va avanti da oltre dieci anni non ci deve interessare, non ci deve nemmeno riguardare. La verità è che, dalla fine dello scorso decennio, il successo di produzioni “bastarde”, di natura essenzialmente dance ma con virtù innegabilmente rock, ha determinato il definitivo sposalizio tra i due mondi: che fosse il french touch o il big beat, i Prodigy o i Basement Jaxx poco importa. C'è un attitudine, più che un genere, che percorre a zig zag e in modo più o meno nitido questi dieci anni: passa per la riscoperta dell'electro attuata dalla Gigolo Records e per le scorribande techno di Vitalic, per la scena punk funk capeggiata dagli LCD Soundsystem e per il rock a forte tasso elettronico dei Soulwax.

Tutto questo, i Digitalism, sembrano averlo capito bene: loro vengono da Amburgo, e si innestano nel fitto dialogo musicale tra Francia e Germania. Si, perchè, nonostante le origini tedesche il gruppo il suo battesimo del fuoco l'ha avuto con l'onnipresente Kitsunè e, a giudicare dai singoli che hanno snocciolato negli anni, e da questo Idealism, debutto sulla lunga distanza, il modello principale sembrano essere i gruppi del cosidetto French Touch: Daft Punk e Motorbass su tutti.

Non si tratta comunque di una sterile rilettura: rispetto ai modelli di partenza i Digitalism suonano più rock e a tratti si ha l'impressione di avere a che fare con una sorta di controparte tedesca dei Soulwax. Alla house di partenza, inoltre, i Digitalism abbinano con abilità ingredienti new electro e patterni ritmici tech house.

L'impronta del tocco francese resta comunque forte: basti ascoltare Magnets, traccia d'apertura del disco, che fa suoi tutti i trucchi del mestiere, i vocoder, le progressioni armoniche dei beneamati Daft Punk, rileggendoli attraverso la schifofrenia techno di Mr Oizo.

Non aspettano molto a sganciare il primo siluto, comunque, i due amburghesi: si tratta di Zdarlight, secondo singolo del gruppo, uscito originariamente nel 2005, che omaggia già nel nome il mentore Philippe Zdar, e che, dopo una partenza minimale esplode in una house che ricorda molto da vicino i suoi Motorbass.

Segue il pezzo più “rock” del disco, una I Want I Want che potrebbe spingere qualche incauto ascoltatore a parlare di Nu Rave. Per favore, non fatelo comunque.

Concedetevi piuttosto alla musica: c'è Idealistic, il singolo che ha lanciato il gruppo nelle scuderie Kitsunè, a metà strada esatta tra le violenze soniche di Vitalic ed i tic sonori dei Daft Punk e Pogo, con le sue basi di synth in odor di New Order, o l'inaspettata (e brevissima) pop song sintetica di Apollo Gize: a voler rimanere in terra francese, quasi un bozzetto spurio dei Phoenix.

Menzione d'onore anche per Jupiter Room (terzo singolo del duo): uno dei pezzi più scuri del disco, replica ancora una volta il giochetto: parte minimal e con ritmiche tech house e di lì a poco si trasforma in una sorta di apocrifo house di Vitalic.

I padri putativi comunque restano loro, i Daft Punk: omaggiati generosamente in Moonlight, quasi plagiati in Pulse, salutati per l'ultima volta nella conclusiva e festosa Echoes.

Da notare che questo disco esce quasi in contemporanea conl'esordio dei Justice, altro nome a cui associato la ripresa dei suoni del french touch: una coincidenza, specie se si considera che i Digitalism snocciolano singoli dal 2004, ma comunque una coincidenza interessante. Nella speranza che non si accenda l'ennesimo revivalismo di massa, constatiamo per il momento lo stato di ottima saluta della scena leftfield europea. Ma per favore, non parlateci di Nu Rave.

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 9 voti.
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Swili 9/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Fufi Saintz (ha votato 7 questo disco) alle 1:06 del 27 gennaio 2008 ha scritto:

Bene, benissimo

Ottimo: letto, ascoltato, approvato. Benvenuti, mi piacciono proprio. Bella recensione anche.

tramblogy (ha votato 8 questo disco) alle 10:45 del primo gennaio 2010 ha scritto:

bello....ma quando parlate di nosaj thing???

Stefano_85 (ha votato 8 questo disco) alle 14:32 del 4 marzo 2021 ha scritto:

Ricordo di averlo ascoltato molto all'epoca. Un bel disco.