A Lennie Tristano

Lennie Tristano

Il pianista cieco italoamericano Lennie Tristano fu per un breve arco di tempo, precisamente sul finire degli anni ’40, uno dei leaders che aprirono una nuova stagione nel jazz alternativa al bebop. I suoi brani sono spesso incalzanti e ciclici, le armonie che ne scaturiscono tra il misterioso e l’inquietante: Tristano non suonava con la passione dei boppers, ma piuttosto con l’ingegnosità di un architetto. Questo modo di intendere la musica rappresentò di fatto l’invenzione del cool jazz.

L’attività in sede di incisione cominciò con brani quali Spontaneus Combustion, Parallel e Atonement, per poi pervenire alle sessions di Crosscurrents (1949), che aprono ufficialmente la stagione d’oro del cool. Su Crosscurrents (dove partecipano i sax di Warne Marsh e Lee Konitz e la chitarra di Billy Bauer) sfilano tutti brani cool di gran pregio, anche se non possono non balzare all’occhio due fenomenali anticipazioni del free-jazz quali Intuition e Digression. Intuendo lucidamente la piega che prenderà certo jazz sperimentale (con Cecil Taylor – da lì a una decade!) registrò Descent Into the Maelstrom (’53), una turbinosa fantasia per piano sovrainciso. Il resto della decade vede l’interessante Turkish Mambo (ancora con piano sovrainciso) e qualche live session. L’atteso ritorno in grande stile giunse con The New Tristano (1962), che mostra forse gli aspetti più arcigni e classici della sua arte; il titolo sembrava indicare una nuova fase, ma invece Tristano con quell’ultimo grande disco mise sostanzialmente termine ai suoi rapporti con il mondo dell’industria discografica (che disprezzava), ritirandosi alla vita da insegnante (e a una mitica oscurità), forse conscio di non avere più nulla da dire – qualità rara nel mondo dell’Arte. Morì nel 1978. Postuma verrà pubblicata la raccolta di inediti Descent Into the Maelstrom che sarà particolarmente apprezzata e celebrata - fra le altre cose, include la “pietra dello scandalo” della title-track.

In retrospettiva Tristano è stato uno dei più importanti jazzisti bianchi di sempre.