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R Recensione

4/10

Underworld

Barking

Ok, vi parlerò del nuovo album degli Underworld. Con franchezza, vi esporrò la mia posizione e le ragioni che mi hanno portato, dopo lunga e ponderata riflessione, al giudizio che vedete qui sopra.

Come dite? "Gli Underworld sono grandi"? Beh, forse è troppo facile uscire allo scoperto proprio in corrispondenza di questo Barking, ma vi dirò: io non li ho mai particolarmente amati. E' vero, hanno segnato lo scorrere della dance negli anni '90 a suon di hit di risonanza globale, e questo è un merito che gli va riconosciuto. Ma personalmente, ho sempre percepito in loro una certa supponenza, il cui sintomo più evidente era l’eccessiva lunghezza dei loro brani. Vizietto mai perso dal duo britannico, visto che anche stavolta la durata media delle tracce viaggia sui 6 minuti.

Ma al di là delle misure, a questo Barking manca proprio un'anima. È un banale susseguirsi di motivetti dance già sentiti. Gli Underworld non mostrano intenzioni, iniziative, idee, ma si limitano a canticchiare le loro hit di 15 anni fa. Nessun tentativo, nessuna mossa in nessuna direzione. E qui torniamo a quella sensazione di arroganza: per quanto lunga e gloriosa possa essere la loro carriera artistica, è lecito convincersi che sia sufficiente ripetere sé stessi? Basta il marchio, per moltiplicare una rendita all'infinito?

I loro album più riusciti avevano carattere ed energia, elementi che nel mondo dance sono tipicamente sufficienti per far centro. Ma senza andare troppo lontano: anche il precedente Oblivion With Bells, nel complesso poco efficace, mostrava impegno e voglia di dire qualcosa di nuovo, e questo gli ha donato alcuni momenti interessanti. Di questo Barking invece, cosa rimane? Il meno peggio è in apertura, con Bird 1 e Always Loved A Film, ma quanto manierismo! Per il resto, tanta tecnica (Between Stars), grande furbizia nel riproporre gli spunti dei giorni migliori (Scribble), ma poca sostanza. Una sequenza di brani che nulla aggiungono a quanto già detto (meglio) in passato, con alcuni riempitivi (Hamburg Hotel, Moon in Water) figli di una evidente mancanza di bisogni espressivi.

E tutto questo lo dico sforzandomi di risultare gentile, cercando di mantenermi equilibrato. Se volessi fare il cattivo, direi che il disco annoia fin dal primo ascolto, e lascia ogni volta una sensazione di spreco: di investimenti, di sudore, e anche di tempo per chi ascolta. E se fossi davvero perfido, aggiungerei che è una mossa tanto inutile da risultare dannosa, e tanto valeva riposare in pace. E nel dirlo non avrei grossi sensi di colpa, perchè gli Underworld hanno spalle molto larghe e possono sopportare una così estrema severità.

Ma io cattivo non lo sono. E se mi disegnano così, è meglio (per loro) che io non me ne accorga. Quindi non mi resta che chiudere in maniera lapidaria, con un ruffianissimo "i fan apprezzeranno". Ma sarà davvero così?

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djsynth (ha votato 5 questo disco) alle 9:35 del 7 ottobre 2010 ha scritto:

Concordo con te che è un album sostanzialmente inutile ma non condivido le tue motivazioni.

Amavamo gli Underworld perchè a differenza di formazioni come i Prodigy erano una band Techno senza compromessi, prendere o lasciare, capace di sfondare le charts mondiali (di cui a loro nulla importava) con neppure un minuto e mezzo di melodia e altri tre di cassa durissima a 140 bpm!

La grande colpa del gruppo con Barking, è stata affidarne totalmente la realizzazione ad uno stuolo di producer di successo (dubfire, high contrast, mark knight, van dyk, appleblim), che ognuuno col proprio stile ne han fatto una raccolta di "ultimi pezzi per il bis alla fine del live" per prendere facili applausi dalla folla ormai stanca e vogliosa di leggerezza.

Infine le tue considerazioni sulla durata dei pezzi beh francamente lasciano il tempo che trovano (ahah che gioco di parole ) nel senso che gli underworld in quanto techno act pensano coi tempi lunghi di chi poi andrà a mixare i loro dischi.

synth_charmer, autore, alle 16:59 del 7 ottobre 2010 ha scritto:

Boh, lo stile di qusto disco è senza dubbio targato Underworld. Quando le idee ci sono si sentono, al di là di chi produce, il fatto è che qui mancano. Sui tempi lunghi era una cosa detta per inciso, non di grande importanza, però se da un lato la cosa può essere giustificabile nei club, dall'altro ascoltare un album con 7 tracce da 10 minuti, volenti o nolenti, stanca a meno di non ricorrere alle pasticche colorate pure per l'ascolto casalingo!

djsynth (ha votato 5 questo disco) alle 15:14 del 8 ottobre 2010 ha scritto:

ma come fai a dire che lo stile è quello degli underworld?? cioè se te lo avessi fatto ascoltare alla cieca avrei potuto benissimo che dire che si trattava dell'album di armin van buueren.

Sulla durata dei pezzi poi ti ripeto i generi dance non hanno il dogma dei 3 minuti e mezzo del pop ed infatti proprio per ovviare a questo problema sono state inventate le cosidette radio edits

synth_charmer, autore, alle 10:37 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

je va bene questo disco non somiglia per niente agli Underworld e i 10 minuti sono inevitabili e fighissimi let's go!

ozzy(d) alle 20:15 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

chi vincerà la disfida dei synth? charmer o dj? ghghgh

Filippo Maradei alle 20:33 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

RE: chi vincerà la disfida dei synth? charmer o dj? ghghgh

100 dollari sul bianco... mi sembra più cattivo...

salvatore alle 20:36 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: chi vincerà la disfida dei synth? charmer o dj? ghghgh

Ah sì... il bianco è cattivissimo. E poi anche crudele e perfido... però mi sta simpatico

ozzy(d) alle 20:36 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

vabbè ma tu sei in conflitto di interessi, passi il tempo in questo sito a farti i pompini a vicenda col bianco (per dirla con pulp fiction, nessuna offesa eh)ehehehe....venghino, venghino signori scommettitori ghghgh

Filippo Maradei alle 20:57 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Certo Gully che i tuoi commenti si leggono sempre che è un piacere.

Dr.Paul alle 20:56 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

i pompini a vicenda col bianco

mi hai fatto sputare la viennetta sullo schermo del pc, buahahaha

REBBY alle 9:19 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

In synthesi si può dire che i ns. 2 synth non sono

synthonizzati sulle stesse frequenze. Meglio così dai, che altrimenti verrebbe da pensare che

abbiano ragione loro eheh

REBBY alle 9:35 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

altrimenti verrebbe da pensare che abbiano ragione loro...

(continua), cioè che l'unica musica odierna che

"val la pena" ascoltare sia quella synthetica.

La precisazione, forse superflua, solo perchè si potrebbe pensare altrimenti che io prendo le difese di questo disco (stroncato da entrambi

seppur con diverse motivazioni), che non è proprio

mia intenzione.

synth_charmer, autore, alle 12:11 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

RE: l'unica musica odierna che "val la pena" ascoltare sia quella synthetica

Beh no, io questo non l'ho mai detto (a parte forse in qualche simpatica scaramuccia con fare provocatorio . Certo, i miei gusti personali mi spingono verso un certo tipo di musica perchè in questo momento storico la sento come quella di maggiore potenza artistica, mentre i tuoi gusti ti spingono soprattutto verso altro. E sia io che te abbiamo sufficiente buonsenso per capire che c'è del vero da entrambe le parti, e nessun tipo di musica va rifiutata a prescindere detto questo, è universalmente riconosciuto che il rock è morto e chi lo ascolta è antico!

REBBY alle 12:30 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

eheh il rock è morto, è antica soprattutto questa

affermazione: è dai tempi di Elvis Presley che ogni tanto viene detta eheh si tante volte il rock è morto, ma poi è sempre risorto...

sarah alle 14:05 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Io sono dalla parte di Dj Synth, sempre lodati siano i vecchi Underworld.....